Analisi tappa 18 Giro d’Italia 2018

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Il trittico finale si inizia nel modo giusto, cioè con un arrivo in quota, il problema è che continua con altri due, seppur molto diversi. Poco da dire del percorso precedente, si attraverserà in obliquo il Piemonte in mezzo alla Pianura padana. Il semplice GPM di 4° categoria di Novello sarà l’unica difficoltà altimetrica della tappa prima dell’erta conclusiva, favoriti e gregari arriveranno freschi.

Meteo Pratonevoso
Mappa del vento del finale. Windfinder

Meteo: Si prevede una giornata calda, con temperature sopra i 25°C prima di Mondovì, e con qualche nuvola e possibilità di pioggia nel finale. Il vento soffierà in direzione contraria alla marcia dei corridori nei primi chilometri, mentre diventerà favorevole prima dell’erta conclusiva. Qui dovrebbe tornare ad essere contrario, anche se non molto forte.

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Profilo interattivo

Ascesa non particolarmente famosa e frequentata (e un motivo c’è), il Giro ci è arrivato solo due volte: nel 1996, con la strepitosa vittoria di Tonkov davanti a Ugrumov (profilovideo), e nel 2000, con Garzelli che alzò le braccia davanti a Simoni e Casagrande (profilovideo). Entrambi hanno poi vinto la Corsa Rosa quell’anno. L’ultimo GT ad essere giunto quassù è stato comunque il Tour del 2008, con vittoria di Gerrans dalla fuga (profilovideo). Indimenticabile la caduta di Menchov in salita. La posizione della linea del traguardo era leggermente diversa, ma la salita era praticamente identica. La parte più dura arriva dopo 2,5 km, con una sezione di 4,6 km al 7,8%. Qui si dovrebbe scattare se si vuole guadagnare tempo prezioso, ma manca ancora molto alla cima.

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Le pendenze diventano più semplici nei chilometri seguenti, con qualche tratto duro ai -2. Gli ultimi 2000 metri ricordando le pendenze di Montevergine di Mercogliano, difficile fare la differenza qui. La volata ristretta tra i favoriti è l’opzione più probabile, ma anche in caso di assolo di qualche big è difficile guadagnare più di 20″.

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Raffaele Filippetti (@raffilpt)

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