Quelli che prima di pedalare…

Spesso quando pensiamo ai corridori crediamo che nella loro carriera sportiva siano sempre stati in sella ad una bici. Nella maggior parte dei casi è effettivamente così, ma esistono alcune interessanti eccezioni. Ecco qualche caso di chi, prima di dedicarsi a questo sport, ha ottenuto buoni risultati in altre attività.

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Boonen vs Cancellara: l’ultima sfida

La stagione è ormai iniziata e, come al solito, è iniziato anche il conto alla rovescia in vista dei grandi eventi, primi dei quali le grandi Classiche di primavera. Parlando di classiche, il riferimento al pavè della Roubaix e ai muri delle Fiandre è immediato, e il pensiero conseguentemente non può che andare a due nomi: Tom Boonen e Fabian Cancellara, grandissimi corridori e altrettanto grandi rivali. L’ultima annata è stata la prima, dal 2005, in cui la campagna del Nord è stata orfana dei due fuoriclasse, e la loro assenza si è fatta sentire nello svolgimento della gara, soprattutto alla Roubaix, con l’impressione di uno stato di “anarchia” in gruppo, in assenza dei soliti punti di riferimento. Come sicuramente saprete, il 2016 sarà l’ultimo anno di Cancellara nel professionismo prima di appendere la bici al chiodo. E così, ripensando alle tante sfide tra Tommeke e la locomotiva di Berna che hanno regalato grandissime emozioni a tutti noi appassionati, mi è venuta l’ispirazione per scrivere questo articolo. Il dualismo tra il campione fiammingo e il fuoriclasse svizzero che ha caratterizzato le campagne del Nord dell’ultimo decennio si può considerare come una delle rivalità più importanti del ciclismo contemporaneo e non solo.

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Possibilità per Innsbruck 2018

(Scorrete in fondo per gli aggiornamenti più recenti)

La notizia dell’assegnazione dei mondiali 2018 alla città di austriaca Innsbruck porta la speranza di tornare a vedere, dopo ben 24 anni (Duitama 1995), una corsa iridata adatta agli scalatori. Effettivamente in questo lasso di tempo abbiamo assistito in solamente tre occasioni (Lugano 1996, Mendrisio 2009 e Firenze 2013) a tracciati degni di essere definiti duri, mentre più volte si è preferito favorire volate di gruppi ristretti. Si sono raggiunti livelli ridicoli quando l’UCI ha rifiutato le proposte degli organizzatori di Ponferrada 2014 di adottare il circuito del Lombillo, anche solo negli ultimi due giri, perché ne sarebbe risultato “un Mondiale poco interessante con meno di 10 corridori a giocarsi l’ultimo giro” (intervistacommento PlataformaRC), favorendo chiaramente un certo tipo di corridori a dispetto di altri.

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