Le bici del World Tour 2021

Dopo aver presentato le biciclette dei campioni del cross, ecco a voi le specialissime dell’élite della strada (alcuni dei quali padroni anche dell’inverno…) passate in rassegna!

AG2R Citröen Team

Cambi importanti quest’anno nel team diretto da Vincent Lavenu. Dopo l’affiancamento allo storico partner AG2R di Citröen e la riformazione del team improntandolo più alle Classiche, cambia anche il fornitore di mezzi tecnici: al posto della belga Eddy Merckx, arriva la svizzera BMC. I modelli forniti sono il polivalente Teammachine SLR01, l’aerodinamico Timemachine Road e il modello da crono Timemachine. L’italiana Campagnolo fornisce il gruppo Super Record EPS a 12 velocità e le ruote (coperture Pirelli), sella Fizik, manubrio integrato nel telaio BMC, pedali Look. Il ciclocomputer è fornito dalla statunitense Wahoo. Si rinnova così il binomio BMC – Greg van Avermaet, con il campione olimpico in carica che correrà su una versione personalizzata della Teammachine SLR 01.

La BMC Teammachine SLR01 del team transalpino. © AG2R Citröen Team (Twitter)

Astana – Premier Tech

Si rinnova la partnership tra il team kazako diretto da Alexander Vinokourov e Wilier: oltre al nuovo modello dalle geometrie aero Filante SLR, i corridori avranno a disposizione anche il leggero 0 SRL e Turbine TT per le cronometro. Le bici montano gruppi Shimano Dura-Ace Di2, il manubrio è integrato nel frame kit, mentre le ruote sono di Corima (coperture Vittoria), sella Prologo, pedali Look e ciclocomputer Garmin.

La Wilier Filante SLR della squadra kazaka. © Wilier Triestina (wilier.com)

Bahrain – Victorious

Gli atleti del team del Bahrain gareggeranno ancora su biciclette Merida. Resta invariata l’offerta in dote al team, con l’aero-bike Reacto, la polivalente Scultura e la Time Warp TT per le gare contro il tempo. Il gruppo è l’elettromeccanico Dura-Ace Di2 di Shimano (la quale fornisce anche i pedali), le ruote sono Vision (coperture Continental), la sella Prologo, mentre il manubrio è FSA-Vision e il ciclocomputer Garmin.

La Merida Reacto della Bahrain-Victorious. © Merida Bikes (merida-bikes.com)

BORA – Hansgrohe

La squadra di Peter Sagan farà affidamento anche quest’anno sulle biciclette del colosso americano (a cui il campione slovacco è legato personalmente) Specialized. I modelli sono i classici della casa americana, con i soliti aggiornamenti annuali: il polivalente Tarmac SL7, la comoda Roubaix (su tale modello, si vocifera per il 2022 una versione full-suspension) per le corse planimetricamente più accidentate e il super aerodinamico Shiv TT per le cronometro. Spicca al momento l’assenza del modello aero Venge. Come negli anni più recenti, Specialized fornirà anche gran parte della componentistica: ruote (coperture comprese), manubrio, sella e reggisella sono prodotti infatti della stessa casa americana. Eccezione sono il gruppo, l’elettromeccanico Dura-Ace Di2, e i pedali di Shimano, e il ciclocomputer Wahoo.

L’ultima Specialized Tarmac, la SL7, del team di Peter Sagan. © Bora-Hansgrohe (bora-hansgrohe.com)

Cofidis, Solutions Crédits

Il team di Elia Viviani (costretto ad un breve stop per piccoli problemi cardiaci) correrà anche quest’anno su biciclette dell’italiana De Rosa con i modelli SK Pininfarina (aero-bike), Merak (modello più leggero e polivalente) e TT-03 per le crono. Le bici montano gruppo Campagnolo Super Record EPS (power meter SRM), ruote Fulcrum (gomme Michelin), manubrio FSA-Vision, sella Selle Italia, pedali Look. Il ciclocomputer invece è Wahoo.

La De Rosa SK Pininfarina di Elia Viviani. © Elia Viviani (Twitter)

Deceuninck – Quick Step

Si ripresenta l’ormai consolidato binomio tra lo squadrone belga e l’azienda americana Specialized. Seppur con i tradizionali aggiornamenti annuali, i modelli forniti sono gli stessi degli anni scorsi: Tarmac SL7, Roubaix e Shiv TT. Come per la Bora-Hansgrohe, anche per il team diretto da Patrick Lefevere, Specialized fornirà quasi tutta la componentistica: ruote (coperture comprese), sella e manubrio sono infatti tutte dell’azienda con sede a Morgan Hill. Solo il gruppo, l’elettromeccanico Dura-Ace Di2, è fornito da Shimano, mentre il ciclocomputer è di Wahoo.

La Specialized Tarmac SL7 dello squadrone belga. © Deceuninck – Quick Step|Wout Beel (Twitter)

EF Education – Nippo

Cannondale rimane legata al team di Jonathan Vaughters rifornendo i corridori con il leggero SuperSix EVO Hi-MOD, l’aero-bike SystemSix Hi-MOD, il modello da Classiche Synapse e il super aerodinamico SuperSlice per le crono. Di Shimano è il gruppo Dura-Ace Di2 (guarnitura combinata FSA e Cannondale), Vision fornisce il manubrio e le ruote (coperture Vittoria) mentre la sella è dell’italiana Prologo e i pedali sono marchiati Speedplay.

La Cannondale SuperSlice da cronometro della squadra statunitense. © EF Education-Nippo (Twitter)

Groupama – FDJ

Si riconferma l’ormai quasi ventennale connubio tra il team guidato da Marc Madiot e il produttore di bici francese Lapierre. I modelli in dote alla compagine transalpina sono l’aero-bike Aircode DRS, il polivalente Xelius SL e per le cronometro Aérostorm. Buona parte della componentistica è di Shimano: il gruppo (elettromeccanico Dura-Ace Di2), i pedali e le ruote (gomme Continental) sono forniti infatti dall’azienda nipponica, così come il manubrio che è fornito dalla sottomarca di proprietà Pro. La sella invece è Prologo, mentre il ciclocomputer è dell’americana Garmin.

La Aircode DRS, l’aero-bike di Lapierre, del team transalpino. © Groupama-FDJ (equipecycliste-groupama-fdj.fr)

INEOS Grenadiers

Il team britannico continua ad essere sponsorizzato dallo storico marchio e partner tricolore Pinarello. I modelli forniti sono il polivalente Dogma F12, il comodo Dogma K10 per le Classiche e le lunghe distanze, la suoper aerodinamica Bolide TT (qui la versione speciale per il campione iridato Filippo Ganna). L’azienda veneta fornisce anche il gruppo manubrio tramite la sottomarca di proprietà Most, mentre la giapponese Shimano fornisce il gruppo Shimano Dura-Ace Di2, le ruote (gomme Continental) e i pedali. La sella è marchiata Fizik, mentre il ciclocomputer è Wahoo.

La Pinarello F12 della INEOS Grenadiers. © Cameron Wurf (Instagram)

Intermarché – Wanty – Gobert Materiaux

Con l’acquisizione della licenza da Jim Ochowicz, manager della ei fu prima BMC Pro Team e poi CCC, vediamo l’ingresso nel World Tour della formazione belga e del suon fornitore di bici tedesco Cube. Già lo scorso annosi era instaurata la partnership, e i modelli forniti sono rimasti pressoché gli stessi: il polivalente e utilizzato su tutti i terreni Litening C:68 e il super aerodinamico per le prove contro il tempo Aerium C:68 TT. Per quanto riguarda la componentistica, Shimano fornisce pedali e cambio elettromeccanico Dura-Ace Di2, manubrio e reggisella (sella Prologo) sono integrati nel frame kit della stessa azienda tedesca, mentre le ruote sono di un altro marchio tedesco nuovo al settore road Newmen (coperture Continental). Bryton fornisce invece i ciclocomputer.

La nuova Cube Litening C:68 del team belga. © Loïc Vliegen (Instagram)

Israel Start-Up Nation

Il team israeliano, dopo una importante campagna acquisti di rafforzamento che ha portato all’ingaggio di Chris Froome, continuerà a correre su biciclette Factor. I modelli sono il leggero O2 VAM, l’aero-bike OSTRO VAM e il modello da cronometro SLiCK. Shimano fornisce il gruppo elettromeccanico Dura-Ace Di2 (ruotismi CeramicSpeed) e i pedali, di Black Inc. invece sono il manubrio e le ruote (coperture Maxxis), la sella dell’italiana Selle Italia, mentre il ciclocomputer è di Hammerhead.

La nuova Factor OSTRO VAM di Chris Froome. © Israel Start-Up Nation (Twitter)

Lotto Soudal

Anche nel 2021, c’è tanta Italia nei mezzi del team belga. Nonostante le bici siano fornite dalla connazionale Ridley (Helium SLX per le salite, Fenix SL per le Classiche, Noah Fast per le gare veloci e Dean Fast per le crono), la storica azienda italiana Campagnolo fornisce gruppo (Super Record EPS elettromeccanico), e ruote (coperture Vittoria, anch’esse italiane), mentre Deda si occupa di manubri (nastro Lizard Skins) e reggisella (sella Selle Italia). I pedali sono della transalpina Look, mentre il ciclocomputer è targato Garmin.

La Ridley Helium SLX di Philippe Gilbert. © Ridley Bikes (Instagram)

Movistar Team

Il team iberico conferma anche per il 2021 Canyon come fornitore di mezzi tecnici: l’aero-bike Aeroad CFR, il polivalente Ultimate CFR e quello da cronometro Speedmax CFR, sono i modelli aggiornati su cui correranno Alejandro Valverde e i suoi compagni. Canyon fornisce anche il manubrio e il reggisella (sella Fizik), mentre il gruppo è lo SRAM Red eTAP AXS (con power meter Quarq integrato) a 12 velocità. Le ruote sono Zipp (coperture Continental), i pedali Look e il ciclocomputer di Garmin.

La Canyon Aeroad CFR della squadra spagnola. © Movistar Team (Twitter)

Team BikeExchange

Terminata una lunga partnership con Scott, il team Aussie farà affidamento da quest’anno sullo storico marchio italiano Bianchi. I modelli sono essenzialmente gli stessi di cui era fornita la Jumbo-Visma (passata a a Cervélo): il leggero Specialissima per le salite, l’aero-bike Oltre XR4, il comodo Infinito CV per le Classiche e Aquila CV per le cronometro. L’azienda di Treviglio fornisce anche altre componenti come manubrio dedicato (in alternativa di FSA-Vision) e reggisella (sella Fizik), mentre di Shimano è il gruppo elettromeccanico Dura-Ace Di2, le ruote (coperture Pirelli) e i pedali. il ciclocomputer è Garmin.

La nuova Bianchi Specialissima del team australiano. © Team BikeExchange (Twitter)

Team DSM

Anno di cambiamenti sostanziali nel team a licenza tedesca: oltre alla nuova title sponsorship, con la fuoriuscita di Cervélo, ecco che entra in gioco Scott. Dopo una lunga esperienza col Team BikeExchange, il marchio fornirà i corridori con il leggero e versatile Addict RC, l’aero-bike Foil e il modello Plasma per le prove contro il tempo. Scott fornisce anche altra componentistica come manubrio, sella e reggisella tramite la sottomarca di proprietà Syncros. Il resto della componentistica è essenzialmente fornito da Shimano, col gruppo elettromeccanico Dura-Ace Di2, le ruote (gommate Vittoria) e i pedali. Il ciclocomputer invece è di Wahoo.

La nuova Scott Addict RC del team tedesco. © Team DSM (team-dsm.com)

Team Jumbo-Visma

Cambio radicale nel team olandese, il quale abbandona il celeberrimo e lampante celeste Bianchi sposando il marchio canadese Cervélo. I modelli sono un aggiornamento di quelli forniti al Team Sunweb l’anno scorso: S5 per le gare veloci, il leggero R5 per gare altimetricamente più impegnative, P5 per le cronometro e in aggiunta il nuovo Caledonia-5 per le Classiche. Il colosso giapponese Shimano fornisce buona parte della componentistica: gruppo Dura-Ace Di2, ruote (gommate Vittoria) e pedali. La sella è Fizik, mentre il manubrio è dell’italo-americana FSA. Garmin provvede invece per quanto riguarda i ciclocomputer.

La nuova Cervélo S5 del team nederlandese. © Cervélo (Twitter)

Team Qhubeka ASSOS

Dopo un salvataggio last-minute grazie a nuovi partner, il team sudafricano mantiene BMC come fornitore di biciclette. I modelli sono gli stessi in dote alla AG2R: Teammachine SLR 01, Timemachine Road e Timemachine. Shimano fornisce il gruppo (elettromeccanico Dura-Ace Di2, però con guarnitura Rotor). Singolari le ruote, fornite da Hunt e gommate Good Year, la sella invece è Selle Italia mentre manubrio e reggisella sono integrati nel frame kit. Il ciclocomputer invece è di Garmin.

La BMC Timemachine Road della squadra sudafricana. © Team Qhubeka Assos | Damian Murphy (Twitter)

Trek – Segafredo

La squadra in cui militano, tra gli altri, Vincenzo Nibali e l’ex iridato Mads Pedersen correrà ovviamente ancora su bici della casa americana nonché title sponsor Trek. L’offerta di modelli in dote al team è ampia, senza differenze sostanziali rispetto all’anno scorso: il filante e aerodinamico Madone, il leggero Émonda per le salite, il comodo Domane per le Classiche e le lunghe distanze, e infine Speed Concept per le gare contro il tempo. Tramite la sottomarca Bontrager, Trek fornisce anche le ruote (gomme Pirelli), sella e manubrio. Il gruppo invece è lo SRAM Red eTap (con misuratore di potenza Quarq integrato). I pedali sono Shimano, mentre americano è anche il ciclocomputer Wahoo.

La Trek Madone del team di Vincenzo NIbali. © Trek – Segafredo| Oliver Grenaa (Twitter)

UAE-Team Emirates

Continua il sodalizio tra il team del vincitore dell’ultimo Tour de France Tadej Pogačar e Colnago. La storica azienda fondata da Ernesto Colnago farà pedalare i corridori sui leggeri e versatili C64 e il nuovo V3RS, l’aerodinamico Concept per le gare veloci e K-One per le crono. Campagnolo gruppo Super Record EPS ruote (coperture Vittoria).

La nuova Colnago V3RS del team degli Emirati

In una visione d’insieme, si riconferma l’egemonia di Shimano per quanto riguardo il reparto gruppi (13 formazioni su 19) aggiungendo per alcuni team addirittura altre componenti come ruote, pedali e manubri. Campagnolo e SRAM rivestono invece il ruolo di comprimari, fornendo rispettivamente 4 e 2 soli team. Mentre le ultime due aziende hanno già lanciato i loro modelli top di gamma a 12 velocità (Campagnolo Super Record e SRAM Red), la versione a 12 velocità del top di gamma Dura-Ace della casa nipponica si fa ancora attendere. Da notare come i cambi elettromeccanici a batteria abbiano soppiantato ormai del tutto i tradizionali cambi meccanici, arrivando addirittura all’utilizzo di modelli wireless.

Per quanto riguarda invece i costruttori di biciclette, c’è ovviamente molta eterogeneità con nessuna azienda che fornisce più di 2-3 squadre. Specialized si conferma leader con due sponsorizzazioni di peso (unica insieme a BMC, che sponsorizza AG2R Citroën e Qhubeka-ASSOS) come Deceuninck-Quick Step e Bora-Hansgrohe, mentre rimangono presenti i marchi storici italiani come Bianchi, Pinarello, Colnago e De Rosa. Con l’entrata nel World Tour della Intermarché-Wanty-Gobert entra nella massima serie anche la tedesca Cube.

Il resto della componentistica vede un alternarsi di parti perfettamente integrate fornite dalle stesse aziende produttrici di biciclette e gruppi (soprattutto tramite sottomarche di proprietà come Bontrager per Trek, Roval per Specialized, Most per Pinarello, PRO per Shimano ecc.) e forniture di altre importanti aziende specializzate in componentistica (FSA-Vision, Prologo, Fizik, Selle Italia le più presenti tra i team World Tour).

Continua a tenere banco invece la questione sui freni a disco. Quando ormai tutte le aziende produttrici di biciclette sono fornite nella propria gamma di modelli con doppia opzione di tipologia frenante (con i tradizionali rim-brakes e con freni a disco) e ormai tutti i team, più o meno totalmente e su pressione delle stesse aziende produttrici, ne fanno uso, vi sono ancora oggettivamente delle criticità sull’utilizzo di questo sistema frenante in ambito di competizioni stradistiche (in altri settori, come MTB e ciclocross, sono ormai realtà già consolidate da tempo e i cui vantaggi sono talmente superiori agli svantaggi da non essere messi in discussione). Tra i leader del plotone, Chris Froome è colui che si è espresso più apertamente esprimendo le sue perplessità: nonostante ammetta l’effettiva efficacia del sistema frenante a disco, sottolinea alcune criticità come il rischio di surriscaldamento, di sfregamento delle pastiglie, di complicazione delle operazioni dei meccanici ecc. riconoscendo però che è solo questione di tempo prima che il freno a disco spazzi la scena soppiantando definitivamente i tradizionali rim-brakes. Un altro punto di vista molto interessante è stato quello del giovane americano Matteo Jorgenson, in forza alla Movistar, il quale ha sottolineato l’effettiva pericolosità in corsa dei dischi (rimasto lui stesso vittima di un serio incidente alla Paris-Roubaix Espoirs nel 2019), ammettendo che soluzioni di sicurezza come rotor covers siano al momento poco stimolate dal numero effettivamente limitato di incidenti legati al freno a disco e proponendo un sistema di registrazione UCI degli incidenti in corsa, al fine di avere un’immagine più chiara di cosa rappresenti o meno un pericolo per l’incolumità dei corridori. Tuttavia, anche lo stesso Jorgenson, ha ammesso come dal punto di vista tecnico il freno a disco sia enormemente più funzionale ed efficiente rispetto alle piste frenanti tradizionali. Pare ormai chiaro come la spinta del settore commerciale sia ormai irrefrenabile e i freni a disco finiranno per soppiantare completamente nel giro di pochi anni il tradizionale sistema frenante.

Ferio (@Ferio_99)

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