A talk with… Demi Vollering!

Fortunately, there is not only road male cycling. We love all the various aspects of cycling and women are an important one. As for males, every season has its confirmations, delusions and revelations, so we thought it would have been nice to ask something at one of the best surprises of 2019: the young Dutch Demi Vollering!

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La Course, a proposal for a stage race

Every year after the first edition in 2014, the women’s cycling peloton and fans have been vocal in their wish to see La Course become a stage race and, gradually, the second GT in the calendar after the Giro Rosa, something that is missing since the cancellation of the Grande Boucle Féminine (2010). ASO unfortunately is not hearing those requests and keeps it as a one day race, even if last year they tried a new pursuit format with the best 20 at the top of the Izoard, but it received harsh criticism and the organizers removed it (I actually don’t understand why a lot were surprised by the decision considering last year’s comments). But it would be really easy to make just a little step forward and make La Course a three-days event, to put the basis for a big stage race. And I’ll show you how it would have been possible in 2018.

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La Vuelta femenina

Ieri è andata in scena la Madrid Challenge by La Vuelta, la corsa proposta dagli organizzatori del GT spagnolo per il ciclismo femminile. Una classica che consiste nella ripetizione di un circuito nelle vie principali della capitale iberica, sulla falsariga de La Course by Le Tour de France (almeno fino allo scorso anno). Un criterium praticamente. Questo però non è sufficiente e, continuando il discorso iniziato con I passi in avanti necessari al ciclismo femminile, mi sono adoperato per preparare una proposta: una corsa a tappe di cinque giorni nei dintorni di Madrid, cercando così di minimizzare trasferimenti e costi. Vorrei sottolineare che questo progetto è stato ideato per essere il più conservativo possibile, cioè per far vedere che non serve fare pazzie per organizzare un evento del genere. Inoltre il percorso è variegato e totalmente fattibile, senza salite impossibili (Angliru, Bola del Mundo ecc…) o idee troppo azzardate. Ovviamente si potrebbe fare (molto) di meglio, con più giorni e più comunità toccate, ma ripeto che ho voluto evitare eccessi per far vedere che non servirebbero sforzi enormi. Passiamo alla presentazione del tracciato.

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Analisi del percorso e delle favorite del Giro Rosa 2017

Siamo alla vigilia del Giro Rosa, l’unico GT presente nel calendario femminile e, secondo me, la corsa più importante dell’anno all’infuori del Mondiale. Sebbene sia riconosciuto, giustamente, da gran parte delle cicliste come la gara ciclistica femminile più dura, quest’anno gli organizzatori hanno deciso di stravolgere la tradizione e presentare un percorso senza arrivi in quota e senza salite vere, commettendo a mio modo di vedere un errore madornale: sempre maggiori sono le richieste di avere gare più dure e lunghe, per poter dimostrare ancor di più quanto valgono le donne su due ruote, ma pochi sembrano ascoltare. Si evitano completamente le Alpi, ma anche gli Appennini, nonostante abbiano asperità più che insidiose, lasciando così spazio a salite pedalabili e strappi brevi. Nonostante ciò il parterre è eccezionale: non solo ci sono le migliori scalatrici, ma quest’anno anche le sprinter sono molto ben rappresentate, cosa non sempre successa nella corsa italiana.

Di seguito un’analisi dettagliata delle tappe (con i profili da me creati con l’editor di Cronoescalada.com) e delle partecipanti.

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I passi in avanti necessari al ciclismo femminile

Nelle ultime settimane, in seguito all’annuncio della prima edizione della Liège-Bastogne-Liège e al ritorno dell’Amstel Gold Race, si è parlato molto delle proposte di versioni femminili per famose gare maschili. Abbiamo deciso perciò di approfondire il tema. Partiremo confrontando i percorsi disegnati per gli uomini e per le donne e proveremo ad immaginare due Classiche Monumento in rosa: la Parigi-Roubaix e la Milano-Sanremo. Proseguiremo parlando de La Course, nata come criterium sugli Champs-Élysées prima dell’ultima tappa del Tour de France, che nel 2017 cambierà pelle. Infine faremo alcune considerazioni su due rilevanti aspetti relativi alle corse affermate proposte al femminile: la copertura televisiva e la coesistenza nel calendario con le altre gare.

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Giro Rosa 2016

Tra poche ore inizierà il Giro Rosa, la corsa a tappe regina del calendario femminile. Solitamente è  l’appuntamento più atteso della stagione per le cicliste forti in montagna, ma quest’anno, con le Olimpiadi di Rio a inizio agosto che offrono un’occasione così ghiotta per le scalatrici, qualcuna affronterà la corsa italiana puntando alle tappe o ad aiutare le compagne, mentre altre hanno deciso proprio di saltarla, come Moolman (decisione della squadra che ha ridotto il roster a 9 ad inizio stagione per concentrarsi sulle Olimpiadi) e Vos. Un’importante modifica del regolamento permette alle squadre di schierare al massimo 6 cicliste alla partenza; ciò dovrebbe garantire una corsa ancora meno controllata e più possibilità per i tentativi da lontano.

Di seguito una presentazione delle tappe (profili ufficiali preparati con l’editor di Cronoescalada.com) e delle atlete al via.

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Presentazione stagione femminile 2016

Il 2016 è cominciato e il gruppo è pronto a ripartire (mentre scriviamo alcune hanno appena concluso la Mitchelton Bay Cycling Classic). La stagione si incentrerà principalmente su due eventi: le Olimpiadi di Rio e il World Tour. Per molte cicliste la medaglia olimpica, o anche semplicemente la partecipazione a questo evento, è un sogno. Il World Tour è la grande novità del 2016, che si prefissa l’obiettivo di dare maggior visibilità al ciclismo femminile e che prende il posto della Coppa del Mondo. Nella prima edizione del World Tour femminile sono state incluse 17 gare, 13 di un giorno e 4 a tappe (contro le 10 gare di un giorno dell’ultima edizione della Coppa del Mondo). Ecco il teaser dell’evento inserito nel canale YouTube UCI:

PS: Diffidate da quelli che usano “corri come una ragazza” per deridere un avversario (ogni riferimento a Oleg Tinkov è puramente voluto) e vi consigliamo di provare a seguire le loro corse almeno una volta.

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