Si lascia l’Umbria per andare nelle Marche, per commemorare il compianto Michele Scarponi passando dal suo paese, Filottrano, a 30 km dal traguardo. Dal lato sportivo questa intende essere la classica tappa dei muri marchigiani, ma, come in tutto il Giro, Vegni&co ci sono andati piuttosto piano, basta guardare gli esempi del passato: Porto Sant’Elpidio 2012, quelle presentate negli anni alla Tirreno-Adriatico, Porto Sant’Elpidio 2013 su tutte, e, se vogliamo fare una grossa forzatura geografica (non me ne vogliano gli abruzzesi), si può considerare nell’insieme anche quella di Pescara 2013, molto ben disegnata. La zona offriva possibilità eccezionali per disegnare un tracciato veramente insidioso, come vedremo in seguito, ma, per qualche motivo che si può solo supporre, hanno preferito una frazione relativamente soft, con quasi tutta la durezza concentrata negli ultimi 15 km. Almeno questi però dovrebbero essere divertenti.
Meteo: Le temperature dovrebbero essere relativamente rigide alla partenza da Assisi, per poi aumentare con l’avvicinarsi all’Adriatico, senza comunque superare i 20°C. Le possibilità di pioggia non sono molte, dovrebbe essere una giornata asciutta. Il vento soffierà in senso favorevole alla marcia dei corridori fino a Cingoli, per poi diventare contrario nel finale. Velocità comunque non esagerate, sotto i 15 km/h, ma sufficienti a sfavorire movimenti in gruppo.
I primi chilometri sono in leggera ascesa e qui avrà luogo la lotta per entrare in fuga, che sicuramente sarà molto combattuta. Questa si potrebbe anche trascinare fino al Passo del Cornello, la cui dura parte iniziale (1,5 km al 7,8%) dovrebbe verosimilmente chiudere i giochi. Gli attaccanti avranno tempo per consolidare il vantaggio nel fondovalle e sul Valico di Pietra Rossa.
La corsa dovrebbe probabilmente tornare ad accendersi sul muro di Filottrano, che qualche corridore ha già provato nella 5° tappa della Tirreno Adriatico di quest’anno (profilo – video). Si accenderà più che altro per prenderlo davanti, perché, nonostante sia molto duro, con i suoi 800 metri all’11,8%, non sarà facile vedere attacchi qui, vista la pianura che lo segue. Per lo meno dovremmo assistere ad una grande festa di pubblico in onore di Scarponi.
Come detto in precedenza, la parte decisiva della tappa sono gli ultimi 15 km: qui si dovrebbe infatti concentrare tutta l’azione dei favoriti per la generale, con qualcuno che potrebbe perdere secondi preziosi in un arrivo così esplosivo. Il primo ostacolo del finale sarà un muro di 700 metri a più dell’11% di media, nella località di Villa San Paterniano. Nel falsopiano seguente qualcuno potrebbe allungare, provando ad anticipare lo strappo conclusivo.
A dare un caldo benvenuto ai corridori all’entrata di Osimo ci sarà il breve ma terribile strappo di Via Costa del Borgo, che misura soltanto 250 metri, ma presenta una pendenza media del 13,6% ed il manto stradale in pavé (sanpietrini). Questo allungherà il gruppo in vista del punto focale, cioè il muro di Via Olimpia: 500 metri al 12,4% dove puncheur e uomini da GC si sfideranno gomito a gomito, in vista poi della pendenza che porta al centro di Osimo, di nuovo in sanpietrini (non so perché non sia segnato nella grafica ufficiale). Gli ultimi 250 metri saranno in leggera discesa, quindi un’eventuale volata per il successo finale potrebbe essere interessante, anche se probabilmente un corridore si presenterà in solitaria sul traguardo.
Alternativa. Le possibilità della zona sono incredibili, RCS ha scelto una delle opzioni più conservative. Cambiando il percorso solamente da Filottrano in poi, si poteva disegnare un vera e propria tappa marchigiana, allungando il percorso da 156 a 180 km. Il punto chiave sarebbe stato il Muro di Gallignano, che avrebbe fatto probabilmente saltare per aria il gruppo. L’entrata ad Osimo è fatta passando per Via San Valentino, con pendenze a dir poco brutali. Mappa interattiva dell’alternativa

Raffaele Filippetti (@raffilpt)