Siamo finalmente giunti al tappone tanto atteso. 222 km con circa 5500 metri di dislivello positivo. Numeri che fanno impressione. Oltre a questi fattori, va aggiunto anche che si correrà per moltissimi chilometri sopra i 1000 metri di altitudine, raggiungendo il picco di 2758 m sullo Stelvio.
Meteo: Si prevede una giornata temperata, addirittura calda nei fondovalle. Il vento dovrebbe soffiare da Nord, quindi contrario per tutta la prima parte di corsa. Questo fattore potrebbe condizionare non poco la prima ascesa allo Stelvio. Fortunatamente una volta superato il bivio per l’Umbrail dovrebbe diventare laterale, quindi gli ultimi 3 km di ascesa potrebbero non risentirne. L’ultima salita invece dovrebbe avere vento favorevole, favorendo quindi gli attaccanti.
Dopo una prima parte pianeggiante dove in molti proveranno ad andare all’attacco, chi per la vittoria di tappa chi per salvarsi dal tempo massimo, i ciclisti inizieranno il Mortirolo. Non è il terribile versante di Mazzo di Valtellina, ma è comunque una signora salita. Qui si potrebbe assistere già a movimenti molto importanti. Un peccato però che gli organizzatori non abbiano scelto di salire dalla Dritta di Monno (conosciuta anche come Recta Contador), con più possibilità di rompere il gruppo.
Percorso interattivo del finale
Gli ultimi 100 km sono una meraviglia, un paradiso per gli scalatori. Il doppio Stelvio (nonostante uno non sia intero, ma solo fino all’Umbrail) è una sfida da leggende.
Il primo sarà scalato da Bormio, dopo un primo passaggio sul traguardo. Recentemente è stato spesso usato questo versante, nonostante non sia il più famoso, duro e spettacolare. Memorabile l’impresa di De Gendt nel 2012 (profilo–video). Le pendenze non sono particolarmente complicate, tranne tra il km 5,5 e 10,5 e negli ultimi 5 chilometri. Chi vorrà provare da lontano dovrà sfruttare questi tratti per poi avere un vantaggio sufficiente nella discesa molto tecnica, con la celeberrima serie di tornanti.
Il tratto di fondovalle dopo Prato dello Stelvio potrebbe essere fondamentale ai fini della tappa e della classifica finale: avere uno o più compagni qui potrebbe permettere di ampliare i distacchi. Per fare un esempio, la stessa cosa che fece Gorka Izagirre per Nairo Quintana nella tappa di Val Martello del 2014 (profilo–video), proprio dopo la discesa dello Stelvio.
L’Umbrailpass è veramente duro, con pendenze molto più arcigne dello Stelvio da Bormio. Praticamente sempre sopra l’8%, spesso addirittura al 9%. 13,5 km in cui si può fare una differenza pazzesca.
La seguente discesa è tecnica (ma non così tanto come quella di Prato), con anche qui una magnifica serie di tornanti. Questa porterà direttamente al traguardo. L’ultimo chilometro è veramente tortuoso, con molte curve e un rettilineo cortissimo.
Alternativa. La tappa è un capolavoro, difficile fargli qualche critica. Comunque, come detto in precedenza avrebbero potuto scalare il Mortirolo da un versante più duro e magari affrontare lo Stelvio dal mitico versante di Prato, fermandosi all’Umbrail nel primo passaggio. Questo però avrebbe potuto bloccare eventuali attacchi, visto che molti avrebbero potuto aspettare l’ultima salita, più famosa e temuta.

Raffaele Filippetti (@raffilpt)