Dalla Calabria si taglia attraverso la Basilicata per spostarsi dalla punta al tacco dello stivale italiano. Tappa di transizione, ma estremamente lunga, con ben 224 km (la seconda più lunga di questo Giro). Vorrei sottolineare che le due frazioni con più chilometraggio di questa edizione sono quasi totalmente pianeggianti, non una grande scelta degli organizzatori secondo me. Come detto, il percorso è praticamente piatto, con un solo semplice GPM di 4° categoria.
Meteo: Giornata di nuovo non troppo calda, con vento leggero e laterale-favorevole per gran parte del percorso. Nel finale dovrebbe aumentare d’intensità, potendo causare qualche problema al gruppo.
Percorso interattivo del finale
Tutte le attenzioni si concentraranno negli ultimi 5 chilometri, dove il gruppo percorrerà un anello intorno al celeberrimo Rione Monti, famoso per i suoi trulli, prima di addentrarsi nel quartiere alberobellese per concludervi la tappa. Questa “circonvallazione” non è piatta, ma subito all’inizio presenta un dentello di 500 metri al 5,5% di pendenza media. Potrebbe mandare in difficoltà qualche treno. Questi saranno fondamentali perché il passaggio dentro la città è piuttosto tecnico, con strade relativamente strette che passano tra muri delle case e marciapiedi. L’ultima curva, a più di 90°, è posta a 600 metri dalla linea d’arrivo, per cui la posizione sarà fondamentale. Da qui la strada sale leggermente (2% circa) per cui i lanciatori non dovranno solo portare in testa i velocisti prima dell’ultima svolta, ma anche evitare di lasciarli al vento troppo presto. È facile sbagliare i tempi.
Raffaele Filippetti (@raffilpt)