Un anno di ciclocross

La stagione è ricominciata da poco in grande stile con il Brico Cross di Geraardsbergen e le prime gare di Coppa del Mondo svoltesi nel Nord America e questo weekend i tre grandi “Challenge” torneranno anche in Europa, con il Superprestige di Gieten. Mi pare propizio fare un ripasso degli highlights dello scorso anno, sperando che i cinque mesi a venire ci regalino lo stesso se non ancor più spettacolo.

Ho scelto la foto soprastante (di cyclephotos) come immagine in evidenza non perché sia la migliore, quanto perché sintetizza alla perfezione la stagione passata del ciclocross: nessuno è riuscito a prendere Wout van Aert. L’annata del crossista di Herentals è stata semplicemente eccezionale con le vittorie nella generale di Coppa del Mondo (più una manche), Superprestige (quattro manche) e Bpost (con sei manche su sette) che insieme a Mondiale e Nazionale hanno fatto sì che il portacolori della Vastgoed diventasse il secondo ciclista capace di fare un “Grande Slam”, dopo Sven Nys nella stagione 2004/05. Gli è mancato solo l’Europeo per raggiungere la perfezione, ma si è dovuto inchinare ad un superbo Van der Haar ed accontentarsi dell’argento. In totale ha raggiunto 20 vittorie stagionali, ma ancora più impressionante è la costanza: in sole tre gare non è salito sul podio. Il suo dominio è stato in parte aiutato dai problemi al ginocchio di inizio stagione del grande rivale Mathieu van der Poel, che è stato messo praticamente fuori da ogni classifica. Sfruttando anche la maggiore freschezza, l’olandese da metà dicembre ha infilato una sfilza di 11 successi, di cui quattro in CDM e tre nel Superprestige, non riuscendo però a bissare al Mondiale quando sembrava al top della condizione.
Un po’ di delusione è sicuramente arrivata da Kevin Pauwels dopo la grandissima stagione 2014/15, soprattutto per i problemi alla schiena che spesso lo affliggono. Lars van der Haar ha fatto invece un altro passo in avanti, grazie alla sua grande consistenza, sfiorando il Mondiale dopo l’oro europeo. Infine Sven Nys ha detto addio in grande stile, riprendendosi dopo l’annataccia precedente, cogliendo due belle vittorie e tanti piazzamenti con prestazioni di alto livello.

Ma ora passiamo alle sfide più spettacolari della stagione passata.

La gara da vedere e rivedere

L’ultima perla di Sven Nys. BELGA

Il duello che tutti gli amanti del ciclocross attendevano dal Koppenbergcross 2014, quello tra Sven Nys e Wout van Aert, passato e futuro del Belgio in questo sport, ha avuto luogo a Koksijde ed è stato ampliamente all’altezza delle aspettative. Dopo che già al Cross Vegas e allo Steenbergcross i due si erano trovati in testa l’uno contro l’altro, nella terza prova di Coppa del Mondo lo scontro è durato quasi tutta la gara, a colpi di accelerazioni, tecnica  e psicologia. Il circuito di Koksijde è noto per le sue dune sabbiose (da qui il nome “Duinencross”), che fanno capitolare chi non è un mago nel tenere l’equilibrio, e solitamente garantisce spettacolo e selezione anche con l’asciutto, cosa che non succede sempre in altre gare (Azencross di Loenhout esempio lampante).

I crossisti sull'”Albertduin”, duna rinominata così per le grandissime azioni di Niels Albert, tre volte vincitore qui. Yefrifotos, CX Stats

Questa volta però ci si è messa la pioggia a rimescolare le carte ed a rendere il percorso più imprevedibile. Le ottime partenze di Sweeck e Van der Poel, al debutto stagionale dopo il problema al ginocchio, hanno fatto solo da antipasto al duello titanico dei due belgi (con Sven partito in sordina): il campione del mondo è sembrato molto vivace nei primi due giri, ma ha poi pagato lo sforzo prima di recuperare nel finale e chiudere terzo, con Pauwels, unico sembrato capace di avvicinare Nys e Van Aert, sofferente per i classici problemi alla schiena. Dalla metà del terzo giro in poi il palcoscenico ha avuto però due soli protagonisti a darsi battaglia tra l’Albertduin, gli altri tratti sabbiosi e il fango creato dalla pioggia. La foratura del 6° giro di Van Aert ha aperto un gap tra i due, con la rimonta di pura potenza del Vastgoed frenata da alcuni suoi errori uniti alla perfezione della tecnica di Nys. L’ultimo giro è la perfetta sintesi dei due: la forza di Wout che fa il forcing e l’esperienza di Sven che tiene duro ed aspetta gli ultimi metri.

La conclusione è di quelle che rimangono nella storia con i due che si scontrano sull’ultimo tratto di fango e con Nys che riesce a sopravanzare il giovane collega per andare a vincere la 50° gara di Coppa del Mondo.

Koksijde 2015 - Sven Nys vs Wout van Aert

Spesso arriva un momento in cui l’allievo supera il maestro, ma quest’ultimo ha sempre qualcosa da insegnargli.

Risultati di CX Stats.

Video integrale della gara:

Quell’ultimo giro da brividi

L’incontenibile felicità di Mathieu van der Poel, alla prima vittoria stagionale in CDM. Bell Helmets

La prova di Coppa del Mondo successiva a Koksijde, circa un mese dopo, è stata quella di Namur, una delle più prestigiose e spettacolari dell’anno. La gara si svolge intorno alla famosa Cittadella ed è caratterizzata da un percorso duro e tecnico allo stesso tempo, soprattutto sotto la pioggia.

Il settore più tecnico del circuito di Namur e uno dei più spettacolari della stagione. Yefrifotos, CX Stats

Lo scorso anno invece era solo leggermente fangoso, con temperature relativamente alte, che hanno aiutato a spingere Nys fuori dalla lotta per la vittoria nella CDM, nonostante la miglior partenza dell’anno e dei numeri di altissimo livello. La gara è stata molto bella durante tutta la sua durata, aperta grazie anche all’asciutto, ma in particolare l’ultimo giro è stato il più lottato della stagione: prima Pauwels a dettare il ritmo, poi Van der Poel e Van Aert a scattare fino allo strenuo delle forze, con livelli di acido lattico alle stelle. Sorpassi e controsorpassi, con grandi manovre. Cosa chiedere di più?

Risultati di CX Stats.

Video integrale della gara:

La prestazione da standing ovation

Van Aert porta la bici in trionfo in cima al Raidillon, dopo l’ultima scalata di giornata. cyclephotos

Se a Namur e Koksijde la corsa si è decisa con una battaglia fino agli ultimi metri, sul circuito di Spa-Francorchamps Wout van Aert ha massacrato la concorrenza, senza lasciare possibilità di replica a nessuno. Autore l’anno precedente della più bella rimonta della stagione (consiglio vivamente a tutti di vedere il video), quando competeva tra i beloften (U23), il campioncino belga ha un gran feeling con il duro percorso di Spa. Il Raidillon è l’alfa e l’omega della gara, essendo appena dopo la partenza e prima dell’arrivo. In mezzo al circuito l’asperità sotto fotografata, capace di spezzare le gambe anche dei più forti.

Uno dei tratti più scenografici e duri del calendario mondiale, il “Mur” di Spa è una vera e propria parete da affrontare arrampicandosi con la bici in spalla. cyclephotos

Il meteo è stato completamente diverso dalla stagione precedente, con il percorso che diventa probabilmente il più fangoso del 2015/16. La partenza migliore è di Van der Poel, con Nys che decide di gestirsi, memore dell’incredibile crollo dell’anno precedente. Van Aert però non aspetta e a metà del secondo giro accelera sul Mur, riprende Toon Aerts e se ne va. L’unico che prova a tenerlo a tiro è il campione del mondo, ma dopo un altro giro e mezzo deve alzare bandiera bianca dopo essere scoppiato. È uno show solitario del Vastgoed che rifila più di 1′ a tutti gli altri e non dando nemmeno tutto fino alla fine. Altro livello.

Risultati di CX Stats.

Ampia sintesi:

Una settimana… Mondiale

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I 5 campioni del mondo incoronati a Zolder: Wout van Aert, Thalita de Jong, Evie Richards, Eli Iserbyt e Jens Dekker. UCI

Il weekend che ha chiuso il mese di gennaio è stato dominato dai Mondiali di ciclocross, tenutisi a Heusden-Zolder. A caratterizzare le gare è stata sicuramente la pioggia, scesa durante la manifestazione e nei giorni precedenti, che ha reso il percorso più pesante e meno veloce rispetto al solito, con tratti fangosi molto insidiosi. È stata la prima volta delle donne U23, categoria che non aveva mai avuto una competizione sua. A vincere è stata l’inglese Evie Richards, alla prima gara fuori dall’Inghilterra, dal potenziale veramente interessante, nonostante i favori del pronostico fossero per Femke Van den Driessche, poi protagonista del primo scandalo di una bici con motore. Tra gli junior il dominatore della stagione Jens Dekker ha continuato la sua strepitosa stagione, battendo un’ottima squadra francese.

Adam Toupalik esulta con un giro d’anticipo nella corsa U23. Arriverà lo stesso 2°. BELGA, Getty Images

Le prove mondiali successive a queste due performance così superiori sono state molto combattute e spettacolari, con rimonte eccezionali, come quella di Thalita de Jong (che solo nel 2010 era una volontaria ad Hoogerheide e faceva foto con l’idola Marianne Vos). L’olandese è partita molto male, essendo in ritardo di 22″ dopo un giro, ma piano piano ha guadagnato ed ha chiuso il gap all’ultimo giro per poi accelerare ed andarsene verso l’oro. Sanne Cant, senza dubbio la più forte in stagione (vincitrice di CDM, Superprestige, Bpost Trofee, Nazionale ed Europeo), ha provato a tenerla con la solita grinta, ma si è dovuta inchinare per la terza volta ad una Rabobank (dalla Vos nel 2014 e dalla Ferrand-Prevot nel 2015), crollando anche per l’enorme pressione.
La gara U23 è stata poi la più caotica, grazie al livello quasi pari dei concorrenti. Fino a 2 giri dalla fine erano in dieci a giocarsi le medaglie, con ben 4 talenti belgi in grandissima mostra. Le cadute di Wouters e Bertolini, il salto di Orts e l’esultanza anticipata di Toupalik hanno aggiunto spettacolo ai già emozionanti attacchi delle frecce belghe Iserbyt, Hermans, Aerts e Soete. Uno degli highlights della stagione senza dubbio.

I tre favoriti della vigilia, Van Aert, Van der Haar e Van der Poel, all’attacco già dal primo giro. cyclephotos

Tra i pro era annunciata una grande battaglia, con Belgio e Olanda a contendersi le medaglie. Dei tre favoriti, Van der Poel si presentava come meglio non poteva: 5 vittorie consecutive e vincitore della prova di CDM a Zolder; inoltre era il più fresco dato che il suo inizio di stagione era stato ritardato da problemi fisici. Van Aert invece usciva dall’unico periodo “buio” della stagione con le difficili gare sull’ex circuito di Formula 1 e di Diegem e le due sconfitte consecutive da VdP in Coppa del Mondo. Van der Haar ama Heusden-Zolder come nessun altro avendo concluso al 1°, 1° e 3° posto nelle ultime tre gare lì disputate. Dalla partenza sembrano confermate le attese con i tre che aprono un netto gap sugli altri rivali, ma la corsa torna unita durante il terzo giro e ci prova Nys, per l’ultima volta. Al 4° giro succede però l’inimmaginabile: VdH accelera su uno dei tratti più tecnici e Mathieu sbaglia perdendo l’equilibrio e finendo con la gamba dentro la ruota di Wout. I due perdono tanto e devono rimontare. Van der Poel fatica in un primo momento e non riesce a rientrare, mentre Van Aert chiude il distacco prima dell’ultimo giro. Il duello è eccezionale con Lars che molla solo dopo l’ultimo tratto a piedi, nonostante una manovra spettacolare per cercare di anticipare l’attacco del belga, che arriva a braccia alzate davanti al pubblico in estasi. Per il bronzo Pauwels è riuscito a sopravanzare di poco Nys e Van der Poel, crollato nel finale. Da rimarcare le prove di David, il fratello maggiore di Mathieu, e Laurens Sweeck.
Uno dei fine settimana più attesi dell’anno non ha deluso, anzi.

Risultati di CX Stats.

Video integrali delle gare: Elite uomini – Elite donne – U23 uominiU23 donneJunior uomini

Arrivederci a…

World Championships 2016 - Elite Men
Sven Nys saluta il pubblico di casa, a Zolder, in quello che è stato il suo ultimo mondiale. Dan Seaton

Dopo 18 stagioni da professionista e protagonista, Sven Nys si è ritirato. La leggenda del ciclocross aveva passato una pessima annata, ma si è ripreso ed ha chiuso con stile cogliendo la 50° vittoria in CDM e altri piazzamenti di alto livello, rimanendo in gioco anche nelle classifiche dei challenge oltre a giocarsi una medaglia mondiale. Il mito del Kannibaal van Baal è stato costruito con il tempo e con i successi: 7 Coppe del Mondo, 13 Superprestige e 9 Bpost Bank (ex Gazet van Antwerpen) Trofee, vincendo 50 o più manche in ognuno. Numeri da paura. Nelle 292 vittorie totali, ci sono “solo” due mondiali: infatti nella gara per l’iride Nys ha sempre faticato a brillare come nel resto della stagione, nonostante un bronzo al secondo anno da pro. Probabilmente proprio quella gara ha aiutato ad aggiungere pressione alle successive prove mondiali: il crossista di Baal è stato accusato di aver aiutato il compagno di team (la Rabobank) Groenendaal, olandese, più di pensare alla nazionale e a De Clercq, argento.
Un arrivederci e non un addio perché Sven rimarrà nel mondo ciclocross con un ruolo molto importante: è il Team Manager della Telenet-Fidea, una delle squadre storiche di questo sport, che ha da sempre l’obiettivo di far crescere i giovani. E chi meglio di di lui può dirgli cosa serve per diventare vincenti?

Consiglio questa bella intervista al campione belga sulla sua carriera di Dan Seaton.

Prima di chiudere l’articolo, non posso non fare un riferimento al ciclista con la miglior tecnica e il maggior coraggio del gruppo: Tom Meeusen. La sua grande abilità in bici, oltre all’ottima punta di velocità, lo rende uno dei ciclisti più forti sui circuiti veloci. La specialità di Tommeke è senza dubbio il salto degli ostacoli: nessuno riesce a scavalcarli raggiungendo la sua stessa altezza e ad uscire con la sua stessa velocità. Insieme a quelli di GCN ha spiegato la sua tecnica in un video assolutamente da vedere. In ogni gara ci delizia con le sue prodezze, ma in particolare al Zilvermeercross di Mol ha esibito dei balzi incredibili sulla barriera più complicata della stagione. Al Soudal Cyclocross Masters di Waregem ogni anno si svolge una competizione dove si premia il crossista che salta più in alto. Sono ormai vari anni che vince e ha un personale di 75 cm. Sotto potete vedere un 70 cm del 2015.

Infine due auspici per salutarvi.
Primo, che Stan Godrie trovi un contratto per la prossima stagione. Il ragazzo ha un gran talento, ma con la chiusura del Rabobank Development Team rischia di rimanere a piedi e sarebbe un peccato. Sa farsi valere sia su strada (ha un ottimo spunto veloce) che nel cx.
Secondo, che Philipp Walsleben torni al livello di due/tre stagioni fa. Era uno dei crossisti più forti del gruppo (memorabile il suo duello con Nys a Gavere), ma si è perso lo scorso anno ed è stato troppo lontano dalle posizioni che gli appartengono. Sarebbe un peccato se non si riprendesse.

Buon ciclocross a tutti!

Riccardo Filippetti (@RickyCadel95)

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