La Grand Boucle parte con una tappa pianeggiante che in gran parte fiancheggia la costa dell’Oceano, quindi con possibilità di vento. Questo vuol dire una cosa sola: stress e possibili cadute. Solitamente quando si inizia con una tappa in linea si presenta un arrivo su uno strappo, ma quest’anno gli organizzatori hanno posizionato questo tipo di traguardo al secondo giorno, probabilmente per assistere ad un cambio di maglia. Il Tour è partito con una tappa simile a questa nel 2013, con maxi-caduta nel finale, e nel 2014, con un’altra caduta, ma che in questa occasione ha coinvolto solo i velocisti che si giocavano la vittoria parziale.
Meteo: è prevista qualche possibilità di pioggia, ma soprattutto un vento (laterale) piuttosto forte, in particolare nella zona di Lessay. Questo potrebbe invogliare le squadre più abili a provare a mettere in difficoltà qualche avversario con la creazione di ventagli. Questo fattore aumenterà ancora di più la tensione in gruppo.
I traguardi volanti hanno una grande importanza in questa corsa visto che se ne trova solo uno per tappa ed assegnano molti punti per la maglia verde. In questo caso l’avvicinamento è completamente pianeggiante.
Percorso interattivo del finale
I chilometri finali non presentano eccessive insidie o tratti tecnici, fatta eccezione per i passaggi nelle città di Chef-du-Pont (ai -14) e Sainte-Marie-du-Mont (ai -5,5), con alcuni restringimenti. Come si vede dal profilo, nel finale la strada è leggermente discendente, quindi si prevede uno sprint molto veloce, nel quale ci si giocherà anche la maglia gialla.
Raffaele Filippetti (@raffilpt)