Giro Rosa 2016

Tra poche ore inizierà il Giro Rosa, la corsa a tappe regina del calendario femminile. Solitamente è  l’appuntamento più atteso della stagione per le cicliste forti in montagna, ma quest’anno, con le Olimpiadi di Rio a inizio agosto che offrono un’occasione così ghiotta per le scalatrici, qualcuna affronterà la corsa italiana puntando alle tappe o ad aiutare le compagne, mentre altre hanno deciso proprio di saltarla, come Moolman (decisione della squadra che ha ridotto il roster a 9 ad inizio stagione per concentrarsi sulle Olimpiadi) e Vos. Un’importante modifica del regolamento permette alle squadre di schierare al massimo 6 cicliste alla partenza; ciò dovrebbe garantire una corsa ancora meno controllata e più possibilità per i tentativi da lontano.

Di seguito una presentazione delle tappe (profili ufficiali preparati con l’editor di Cronoescalada.com) e delle atlete al via.

Percorso

Prologo

Come negli ultimi due anni si parte con un prologo di 2 km completamente pianeggiante. Il percorso è rettilineo, senza tratti tecnici. Questo favorirà le cicliste più potenti, specialiste contro il tempo e velociste. Nelle ultime edizioni ci sono state due costanti: Annemiek van Vleuten vincitrice e Rabo-Liv fortissime. La prima non ci sarà, vedremo se le cicliste della squadra olandese saranno capaci di confermare il feeling con il prologo del Giro Rosa. Knetemann può fare molto bene.

Tappa 1

La prima tappa in linea può essere considerata come pianeggiante, ma il finale (profilo riportato sotto) potrebbe scombussolare i piani delle velociste: a circa 20 km dall’arrivo ci sarà da affrontare una salita di 2,6 km al 7,5%. Bisognerà scollinare davanti, perché c’è la possibilità che il gruppo si spezzi nella discesa, breve ma veloce ed insidiosa. In più, ai -9, uno strappo di 600 metri al 6,5% attenderà le cicliste. Queste difficoltà potrebbero non solo appesantire le gambe alle più veloci, ma anche rompere le squadre, che potrebbero non avere le unità necessarie per guidare l’inseguimento.

Giro Rosa 2016 - Finale San Fior

Tappa 2

La seconda frazione sarà quasi completamente pianeggiante fino al circuito finale di Artegna (guardare profilo sottostante): dal passaggio di Gemona del Friuli il percorso diventa accidentato, con strappi abbastanza corti ma ripidi (il primo sono 700 metri all’8% circa, il secondo 1,5 km al 7%). La discesa che inizia ai -11,5 è breve, ma tecnica e porterà all’ultimo giro del circuito. La salita finale, dopo lo strappo di Gemona del Friuli, conta di 2,1 km all’8% e potrà fare la prima vera scrematura del Giro Rosa. Adatta a scalatrici, meglio se esplosive: Megan Guarnier è il primo nome che viene in mente, ma occhio a Niewiadoma e Van der Breggen.

Giro Rosa 2016 - Finale Montenars

Tappa 3

Percorso completamente piatto tra Montagnana a Lendinara, da sprinter pure.

Tappa 4

Altra tappa completamente pianeggiante, perfetta per le sprinter. C’è anche la possibilità di una fuga, soprattutto in caso di vittoria dominante il giorno prima.

Tappa 5

La tappa più importante del Giro Rosa. Solo 77,5 km e una salita, ma non una qualunque: il Mortirolo da Mazzo di Valtellina, una delle asperità più dure del mondo (l’8° più dura di quelle affrontate in competizione secondo la classifica di @PlataformaRC). In cima le cicliste non scenderanno subito, come di solito fanno gli uomini, ma affronteranno 14 km di falsopiano. E’ necessaria perciò un’attenta gestione delle forze, nei limiti del possibile, sulla salita, dovendo ancora spingere prima di poter “rifiatare”. Rifiatare tra virgolette perché la discesa è con strada stretta ed è veramente molto tecnica, una delle più tecniche che le cicliste partecipanti affronteranno nella loro intera carriera. Chi non è scalatrice pura soffrirà tantissimo, perciò, nonostante la discesa non sia assolutamente il suo punto forte, Mara Abbott sarà la favorita assoluta.

Tappa 6

Se il giorno prima c’era solo una salita, nella 6° tappa le cicliste ne affronteranno ben 4, che potranno offrire la possibilità di ribaltare la classifica, soprattutto nei primi 76 km (profilo dettagliato sotto). Il Passo del Ginestro (13 km al 4,2%) è lungo e pedalabile, ma dà l’opportunità di formare una fuga forte, con capacità di arrivare fino in fondo. A seguire il Colle di Nava (9,8 km al 6,9%) e il Passo Caprauna (8,2 km al 7%), due asperità che possono favorire azioni di cicliste di classifica che vogliono recuperare terreno. Avere qualche compagna in avanscoperta sarebbe fondamentale per il tratto di pianura prima dell’ultima salita. Questa è lunga 8,3 km ed ha una pendenza del 5,8 %, ma è divisa in due parti da un tratto di falsopiano: la prima conta di 3,7 km al 6,1%, la seconda di 3,4 km al 6,9% con 1,5 km all’8%.

Giro Rosa 2016 - Andora-Alassio

Tappa 7

Dopo due frazioni montuose, arriva la cronometro per provare a rimescolare le carte. Il profilo ufficiale non rende giustizia alla durezza del percorso: ci sono due salite, la prima di 2,7 km al 6,4% e la seconda di 2,1 km al 7,6%. La seconda parte della crono è in leggera discesa, intorno al 3/4%. Il posizionamento nella corsa non è ottimo e potrebbe rischiare di frenare le azioni nelle due tappe precedenti, ma con le donne (per fortuna) questo rischio solitamente non c’è, dato che danno quasi sempre tutto nelle frazioni importanti. Nonostante ciò, dopo due tappe così dure, le scalatrici potrebbero limitare meglio i danni dalle specialiste.

Giro Rosa 2016 - Albisola-Varazze

Tappa 8

Terza frazione completamente pianeggiante della corsa e altra possibilità per le sprinter pure. Negli ultimi due chilometri ci sono un paio di curve ad angolo retto, con la strada abbastanza stretta. Dopo le tre durissime tappe precedenti le energie saranno al lumicino perciò le passiste con ancora forze nelle gambe potrebbero togliere lo show alle velociste.

Tappa 9

Come quasi sempre succede al Giro Rosa, l’ultima tappa sarà tutt’altro che una passerella. Partenza ed arrivo sono posizionati a Verbania e nella prima parte di gara si percorrerà un circuito due volte. Al terzo giro, invece di andare verso la linea d’arrivo, si girerà verso sinistra per affrontare la salita di Bée, lunga 5 km e con una pendenza media del 7,8%. Quest’ascesa potrà fare una selezione importante e potrebbe garantire incertezza fino all’ultimo per la generale. Se nel finale una squadra dovesse avere superiorità numerica potrebbe tenere chiusa la corsa nel caso avesse una ciclista con un buono spunto veloce oppure attaccare a ripetizione, per anticipare la volata.

Giro Rosa 2016 - Finale Verbania

Favorite

Con un percorso così duro la vincitrice non potrà che essere una scalatrice. La salita del Mortirolo sarà il momento chiave della corsa, probabilemente la più dura che la maggior parte del gruppo che arriverà al traguardo di Tirano affronterà in carriera, perciò la favorita deve essere Mara Abbott, la più forte al mondo quando la strada sale. Con Longo Borghini, che ha affermato di essere al suo servizio, Cordon e Hagiwara dovrebbe ricevere un supporto importante, soprattutto nella 6° tappa, perfetta per un agguato.

La vincitrice in carica, Anna van der Breggen, non sembra essere nella miglior condizione dopo la caduta nella 4° tappa dell’Aviva Women’s Tour, ma se dovesse trovare la gamba, sarà la rivale numero uno. La cronometro è della sua parte e potrà guadagnare molto terreno nella prova contro il tempo di Varazze.

Megan Guarnier invece è nella miglior stagione della sua vita e ha buonissime possibilità di risalire sul podio. Lo scorso anno perse 1’46” dalla Abbott e 51″ dalla VDB a San Domenico di Varzo, perciò dovrà superarsi per riuscire a tenere la connazionale sul Mortirolo, ma può contare su una migliore abilità di guida della bicicletta. Con il suo spunto veloce potrebbe vincere più di una tappa e prendere abbuoni importanti.

Katarzyna Niewiadoma è probabilmente la giovane con più speranze nel panorama ciclistico internazionale ed ogni corsa a cui partecipa cresce un po’. 2° alla Strade Bianche, 4° alla Freccia Vallone e vincitrice al Festival Elsy Jacobs ed al Giro del Trentino Alto Adige – Sudtirol, sta vivendo un’ottima stagione ed è in grandissima forma come dimostra la doppietta al campionato polacco. Lo scorso anno concluse 5°, non vederla lottare per il podio nel 2016 sarebbe abbastanza sorprendente.

Altre cicliste che possono far bene sono Claudia Lichtenberg (già vincitrice nel 2009, quando era ancora nota come Häusler), Elisa Longo Borghini (che, come detto, dovrebbe essere al servizio della Abbott, ma potrebbe raggiungere comunque un piazzamento), Evelyn Stevens (che può fare molto bene a cronometro), Tetyana Riabchenko, Karol-ann Canuel, la 41enne Amber Neben, che può ancora dire la sua sulle salite dure, e Rossella Ratto, 14° nel 2012 a 18 anni e 12° nel 2013, ma molto scostante. Difficile aspettarsi più di tanto invece da Emma Pooley.

Una citazione la merita assolutamente la campionessa del mondo Lizzie Armitstead che, nonostante non dovrebbe averne per lottare per i primi posti della generale, anche se i suoi limiti si espandono ogni anno che passa, può dire la sua in molte tappe. Potrà essere di grande aiuto per la Guarnier, ricordando che comunque il suo obiettivo principale della stagione sono le Olimpiadi di Rio.

Tra le sprinter occhio a Bronzini, Hosking, Bastianelli, Guarischi e la compagna Cromwell, Brand (che non è stata molto bene all’Aviva Women’s Tour), Cecchini e Kirchmann.

Scandolara, Jasinska, Dideriksen e Majerus possono puntare alle tappe in volate ristrette o attacchi da lontano.

Non ci resta che sperare che le ragazze diano spettacolo come sempre fanno.

Riccardo Filippetti (RickyCadel95)

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