A chiudere questa folle Corsa Rosa ci penserà una passerella tra le strade del centro di Roma. Anche ieri è saltato un uomo di classifica (Pinot), non posso far altro che ribadire l’importanze delle tre settimane di corsa: il fondo è il fattore fondamentale del ciclismo, chi vuole ridurre i GT a due settimane e con solo tappe corte vuole solo provare a distruggerlo. Nell’analisi del percorso ero stato profondamente critico e dopo il grandioso spettacolo che ci hanno offerto i corridori… non cambio idea. Gli organizzatori sono stati molto fortunati, se Froome fosse stato in maglia o molto vicino, sul Finestre non sarebbe successo praticamente niente. Inoltre se ci fosse stata un’altra crono nella prima settimana, il britannico avrebbe dovuto attaccare anche a Cervinia. È ovvio che la corsa la fanno i corridori, ma i disegnatori devono offrire le migliori possibilità per vedere spettacolo e in questo tracciato c’era molto da migliorare. Riguardo a quest’ultima tappa, non sono generalmente a favore delle passerelle, ma l’arrivo a Roma mi piace, la città offre strade piuttosto ampie nel centro favorendo quindi la corsa di gruppo, cosa che non si può dire di Milano, adatta solo ad una cronometro. Secondo me la tappa finale del Giro dovrebbe essere itinerante, la storia ciclistica di Parigi è impareggiabile, non si dovrebbe puntare a quel modello.
Meteo: Si prevede una giornata molto calda, ma verosimilmente dovrebbe essere nuvoloso, quindi niente sole a picco sui corridori. Il vento soffierà da sud-ovest, quindi sarà praticamente sempre laterale, con velocità superiori ai 10 km/h, ma con tutti gli edifici che ci sono non dovrebbe essere un problema.
Il circuito, da ripetere 10 volte, è semplice a livello altimetrico, con solo due brevi dentelli: uno verso il Quirinale (terribilmente caldo in questi giorni), con diversi tratti in porfido, e uno verso le Terme di Caracalla, sulle strade del GP Liberazione. Il Mondiale del 1932 (profilo – mappa) si concluse proprio qui davanti. Andiamo ad analizzare il tracciato cittadino punto per punto, anche con l’aiuto dello Streetview.
Dai Fori imperiali fino al Quirinale il fondo stradale sarà in sanpietrini, non complicati, ma comunque una difficoltà in più rispetto all’asfalto. Una volta arrivati in cima al Colle, si superaranno i Giardini per poi virare verso Piazza Barberini all’Incrocio delle Quattro Fontane: qui torneranno i sanpietrini, questa volta in discesa, quindi il gruppo li prenderà ad alte velocità. Questi finiranno davanti alla Trinità dei Tre Monti, con i ciclisti che punteranno verso il Pincio, prima di affrontare una breve discesa caratterizzata da due tornanti piuttosto stretti, in cui il gruppo potrebbe allungarsi molto. In Piazza del Popolo riapparirà il lastricato, di nuovo preso ad alte velocità, per poi tornare su asfalto in Via del Corso, 400 metri dopo. Questi continui cambi di manto stradale potrebbero dare fastidio ed innervosire il gruppo. Il lungo rettilineo del Corso (1,5 km) si concluderà di nuovo in Piazza Venezia, con la vista sul gigantesco Vittoriano.
A questo punto il plotone girerà, di nuovo su porfido (per 1,8 km), verso il Circo Massimo, per poi puntare alle Terme di Caracalla, questa volta su asfalto. Sì, lo so, sono ripetitivo, ma voglio sottilineare la quantità di volte in cui si cambia superficie, visto che, oltre a stress e cadute, potrebbe portare a problemi meccanici e forature. Dopo aver agirato le Terme, i ciclisti si dirigeranno finalmente verso il Colosseo, per poi svoltare verso i Fori Imperiali, dove sarà posizionato il traguardo. L’arrivo è lo stesso della Roma Maxima, corsa sorta dalle ceneri del Giro del Lazio, e secondo me è un peccato che ora non ci sia più. Il rettilineo finale, che misura 600 metri, è su sanpietrini, quindi la volata ricorderà quella sugli Champs Élysées, con la ruota posteriore che si solleva e possibili problemi di trazione.
Per finire, vi ringrazio per avermi seguito in questo Giro d’Italia, vi do appuntamento al prossimo anno e vi lascio con questa mappa che illustra alcuni dei monumenti che saranno toccati dal circuito nella Città Eterna, una promozione eccezionale per Roma.
Raffaele Filippetti (@raffilpt)