Terzo ed ultimo giorno in Sicilia, sesta frazione: partenza da Caltanissetta, nelle zone della nostra Alessandra Licata, ed arrivo sull’Etna, per il primo, attesissimo traguardo in quota. Per la terza volta in otto edizioni, la Corsa Rosa scalerà il colossale vulcano siculo, di nuovo da un versante differente (considerando che nel 2011 si affrontò due volte, i versanti sono addirittura quattro), ma di questo parlerò a breve. La prima parte di tappa è piuttosto movimentata, con continui sali-scendi, e questo potrebbe favorire la creazione di una fuga forte, al termine di una bella battaglia per provarci. Le possibilità di arrivare non sono comunque molte, generalmente qualche leader che mette la squadra a tirare si trova e la lunga erta finale favorisce importanti rimonte dal gruppo, ma Polanc insegna che si possono sempre sorprendere i grandi nomi.

Meteo: Giornata più calda delle ultime, soprattutto nella parte centrale, dove si toccheranno massime di 27°C. Sulla salita conclusiva ovviamente scenderà, con massime intorno ai 20°C. Il vento dovrebbe essere favorevole nella prima parte, mentre da Raddusa diventerà laterale, con medie superiori ai 25 km/h, fattore che aumenterà ancora di più la tensione per il primo traguardo in quota. Nella salita finale, che lo scorso anno fu segnata da condizioni sfavorevoli, ci dovrebbe essere un vento molto lieve da est, come mostrato nell’immagine soprastante, quindi laterale-favorevole fino ai -5, per poi diventare contrario nel finale purtroppo. Fortunatamente stavolta la strada sarà decisamente più coperta dagli alberi, spero che non influenzi troppo la scalata.
Nei classici cambi dell’ufficializzazione, gli organizzatori hanno deciso di girare verso Belpasso dopo aver attraversato Paternò, quindi ora si trova un tratto di ascesa di 11,2 km al 3,6% interrotto da una breve discesa, mentre prima si saliva ininterrottamente da Ponte Barca fino all’Osservatorio Astronomico. A differenza di quanto segnalato nel profilo ufficiale, l’erta conclusiva comincia 4,6 km prima dell’entrata nella città di Ragalna e questa sezione presenta una pendenza media del 6,4%, fattore non trascurabile.

Come detto in precedenza, questa è la terza volta nelle ultime otto edizioni del giro che si arriva sull’Etna ed ogni anno si è usato un versante diverso: nel 2011 si è passati per la SP92, praticamente un’autostrada in salita, dove solo un mostruoso Contador riuscì a fare la selezione (video); nel 2017 per Salto del Cane, con il vento contrario che condizionò oltremodo la scalata (video); mentre quest’anno si salirà da Ragalna, cambiando anche il traguardo, che sarà posizionato in prossimità dell’Osservatorio Astrofisico. La strada è decisamente più coperta rispetto alle altre due, cercando così di ridurre l’effetto di eventuali fattori atmosferici avversi. L’erta non è delle più difficili, ma a 5,5 km dal traguardo si entra in 900 metri terribili, con una pendenza media che sfiora il 12% e punte del 14%. Un tratto così duro nelle altre due scalate non c’era, qui i favoriti possono e devono provare ad andarsene.
Da questo punto la strada supera l’8% solo in qualche breve rampa, ma per 2,5 km continua ad avere buone pendenze, dove se uno è riuscito a fare la differenza può ampiare i distacchi sfruttando un’eventuale mancanza di collaborazione tra i leader rimasti dietro. L’ultimo chilometro e mezzo spiana, anche se per gli ultimi 500 metri si torna a salire leggermente. Quel tratto di circa 900 metri apporta molto alla salita finale perché, anche se nessun favorito dovesse riuscire ad andarsene, il successivo spianamento sarebbe il momento perfetto per qualche outsider.
Alternativa. Partendo dal presupposto che penso che questo sia un percorso più che accettabile per il primo arrivo in salita della corsa, come si può vedere dalla mappa dove confronto i vari versanti usati, questo lato dell’Etna offre ottime opportunità per disegnare un qualche tipo di sequenza montuosa: ad esempio sarebbe stato interessante utilizzare la strada dello scorso anno, per poi scendere da quella del 2011 ed infine arrivare all’Osservatorio Astrofisico come da programma, riagganciandosi al percorso originale da Ragalna o anche qualche chilometro più a monte, alla Strada Milia, come nella proposta a seguire – mappa interattiva.
Raffaele Filippetti (@raffilpt)