Siamo ormai alle ultime battute di questa Corsa Rosa e la classifica è più aperta che mai. Questa tappa era stata sicuramente progettata per favorire dei ribaltoni nella GC tramite attacchi da lontano e potrebbe avere gli effetti sperati, anche se era facilmente migliorabile, come vedremo in seguito. Fino a Caupo (km 98,5) il gruppo troverà solo qualche strappo e sali-scendi, tra cui il famoso Muro di Ca’ del Poggio, ma da qui in poi si comincerà a fare sul serio. Come si è visto ieri a Sappada i corridori dovranno comunque stare attenti a qualsiasi difficoltà.
Meteo: Giornata di nuovo calda, con leggero vento. Questo dovrebbe essere laterale nella prima parte, contrario sul Grappa, favorevole sull’ascesa di Foza e laterale-contrario nel falsopiano finale.
Percorso interattivo del finale
L’accoppiata Grappa-Foza potrà fare dei danni e sarà fondamentale la tattica. Finale di livello, degno di un’ultima tappa di montagna del Giro d’Italia.
Il Grappa da Caupo inizia bene, con i primi 8,5 km al 7,8% di media e una buona durezza sostenuta. Si sale però a gradoni, con un tratto di falsopiano seguito da 3,5 km all’8,1% e altri sali-scendi. In una salita come questa, con ampie zone adatte al lungo rapporto, potrebbe essere fondamentale l’aiuto dei compagni di squadra.
Dopo la cima i ciclisti dovranno affrontare una discesa veloce, ma con strada non troppo larga. Nella seconda parte diventa decisamente tecnica, qualcuno potrebbe provare a fare la differenza.
L’ultima asperità è piuttosto pedalabile, ma conta comunque 12,5 km al 7%, con una zona intermedia di 5 km al 7,4%. Ascesa perfetta per approfittare di una crisi altrui. In Spagna la definirebbero pajarera. Inoltre lo scenario sarà fantastico. Addirittura più importante della salita sarà il falsopiano seguente dove si potrebbe fare la differenza definitiva. Questo tratto sull’altopiano di Asiago è veramente fantastico, sembra quasi dire che per vincere il Giro bisogna andare forte in tutti i terreni.
Si arriverà al finale dopo un tratto in discesa. L’arrivo è in leggera salita ed è planimetricamente molto tecnico, con tre curve nell’ultimo chilometro.
Alternative. Come detto in precedenza, questa tappa, per quanto ideata con le idee giuste, ha un grosso problema: il versante del Grappa. È stata fatta infatti la peggior scelta possibile, visto che quello di Caupio non solo è quello più facile, ma non presenta nemmeno una zona adatta a rompere il gruppo. Questa caratteristica era presente sia nei versanti di Seren e di Semonzo, sia in quelli est del Salto della Capra (da Fietta o Strada degli Alpini). Un peccato perché il disegno generale sarebbe migliorato molto.

Raffaele Filippetti (@raffilpt)