Siamo arrivati a quella che, in mia opionione, è la tappa più bella dell’intera Grande Boucle 2016. Corta, esplosiva e piena di salite, dà molte possibilità agli attaccanti. Più di 4000 metri di dislivello positivo in 160 km, strade strette e discese tecniche. In una parola: Ciclismo, quello con la “c” maiuscola.
Meteo: bella giornata e vento debole, favorevole nel tratto finale pianeggiante del circuito.
Percorso interattivo dei primi 86 km
È veramente difficile trovare un tratto pianeggiante fino alla fine della discesa della Gran Colombier. Il primo GPM è veramente impegnativo e, con la lotta per entrare in fuga ancora in atto, è probabile che vedremo anche qualche big infiltrarsi in qualche tentativo. Quelli successivi sono più pedalabili, ma l’incessante sali-scendi farà un’importante selezione. Un fattore fondalmentale saranno le discese, piuttosto tecniche e con strada stretta.
Percorso interattivo del finale

A Lochieu i ciclisti inizieranno a scalare l’unico HC di giornata: la Grand Colombier. Irregolare e piuttosto dura, permetterà veri attacchi solo se la corsa verrà già distrutta nelle salite precedenti. La discesa è ripida, tecnica e stretta, perfetta per attacchi o per ampliare i distacchi raggiunti nell’ascesa. Otto chilometri e mezzo di pianura porteranno ad un primo passaggio sotto lo striscione d’arrivo.
Dopo una curva a sinistra inizia l’ascesa di Lacets du Grand Colombier, più breve della precedente, ma senza molti spianamenti e con un tratto di 5 km al 9,4% di media che comprende 2,5 km al 10,3%. Se ci saranno, come previdibile, attacchi durante tutto il giorno, questa salita potrebbe trasformarsi in un calvario per qualcuno e in un trampolino di lancio per altri. Dopo gli ultimi due chilometri in falsopiano i corridori dovranno affrontare i 6,5 km finali della discesa precedente e lo stesso fondovalle (8 km questa volta).
Alternative. Il percorso, come detto, è fantastico e favorisce attacchi e spettacolo, ma è migliorabile. Ad esempio sostituendo la Grand Colombier da Lochieu con quella da Virieu-le-Petit (profilo a seguire), una parte di quella da Artemare, sicuramente il versante più interessante e adatto a rompere la corsa. La tappa verrebbe accorciata di 1,8 km. -> Finale alternativo
Facendo un cambio più radicale, si sarebbe potuto scendere dal versante di Culoz (con la sua iconica serie di tornanti) per poi affrontare la Grand Colombier da Artemare, riducendo così la distanza tra le ultime due salite a 6 km. Si ripeterebbe la picchiata verso Culoz, con solo un chilometro e mezzo pianeggiante.

Raffaele Filippetti (@raffilpt)