Se ne è parlato tanto e si arriva finalmente al Mont Ventoux. La grande attesa è stata rovinata dal vento (raffiche a più di 100 km/h sulla cima) che ha costretto gli organizzatori a spostare l’arrivo allo Chalet Reynard, 6 km prima della cima. Speriamo però che la decisioni non risulti avventata come nel caso della frazione di Monte San Vicino alla Tirreno-Adriatico, quando fu annullata per le previsioni che annunciavano una neve che al giorno seguente non si è vista.
Meteo: è annunciato un forte vento durante tutta la tappa. Nell’avvicinamento questo sarà laterale, con medie superiori a 35 km/h e raffiche superiori a 70 km/h. Fortunatamente la salita fino allo Chalet è coperta dal bosco e gli effetti del meteo non dovrebbero influenzare più di tanto l’andamento dell’ascesa.
Prima parte pianeggiante, in cui sarà possibile vedere dei ventagli. Nel caso si formassero, potremmo assistere ad una scalata molto particolare del Gigante della Provenza. Solo due GPM prima della superstar di giornata, utili probabilmente solo a scaldare le gambe.

Profilo interattivo della salita
La parte più dura dell’ascesa è proprio quella rimasta, da St-Estève a Chalet Reynard. Questo tratto prevede 9,5 km al 9,1% di media e scattando qui si può fare la vera differenza, come nel 2013 fatto da Quintana e a seguire anche da Froome (profilo – video). Purtroppo però si perde la parte più iconica dell’ascesa, la famosa pietraia, che ormai è diventato uno dei simboli della Grande Boucle.

Raffaele Filippetti (@raffilpt)