Si conclude il trittico pirenaico con la più dura delle tre tappe, sicuramente non una buona mossa visto che ha finito per condizionare lo svolgimento delle precedenti, com’era facile immaginare. 184 km come nel giorno precedente, gli organizzatori non hanno proposto nemmeno una frazione di montagna sopra i 200 km in questa edizione ed è un peccato perché il fondo è uno dei fattori fondamentali del ciclismo.
Meteo: sole e caldo fino ad Andorra dove dovrebbe iniziare a piovere, con un drastico calo di temperatura.

Si parte subito salendo, non un’ascesa qualsiasi, ma la Bonaigua. Pendenze abbordabili, ma molto lunga, qui dovrebbe andare in atto la lotta per entrare in fuga ed è probabile che la scalata sarà estremamente caotica e veloce. Fortunatamente potremo vederla in diretta visto che è una delle tappe che viene trasmessa integralmente.
Dopo la lunga discesa e il fondovalle fino a Sort, il gruppo dovrà affrontare il Port del Cantó. Anche questa è una salita pedalabile e servirà da semplice filtro, con la fuga probabilmente già formata e il gruppo al suo ritmo.
Entrando ad Andorra si arriverà nella zona realmente calda della tappa, con la sequenza di tre salite in meno di 50 chilometri -> Percorso interattivo. Purtroppo però questa era facilmente migliorabile, ma ne parlerò a seguire.
La Comella l’abbiamo già vista nel tappone andorrano della Vuelta 2015. È breve e non permetterà attacchi, ma sicuramente può favorire una buona selezione nel caso di ritmo alto.
Dopo 7 km inizia la Collada de Beixalis, anche questa vista nel tappone andorrano della Vuelta. Una salita terribile, con una zona centrale di 3 km al 10,7% che nasconde 1,5 km al 12,9%! Se affrontata ad un passo folle può far saltare molte gambe e condizionare in modo decisivo l’ascesa successiva. Gli ultimi 3 km sono più semplici, ma abbassare qualche pignone sarà una tortura per molti. Report fotografico di ramacabici
La salita verso la stazione sciistica di Arcalis è entrata nella storia della Grand Boucle, ma è stata affrontata in solo due occasioni: 1997 e 2009. È proprio nella prima occasione dove ha raggiunto una grande fama, grazie ad una scalata incredibile di Ullrich (video). Il percorso della tappa del ’97 è decisamente la più dura delle due e infatti lo si è visto nel risultato, con distacchi enormi tra i favoriti. Anche la tappa di quest’anno è impegnativa e l’ascesa di Beixalis farà la differenza al momeno di scalare verso Arcalis. Questa salita non è eccesivamente complicata, pedalabile e solitamente presenta un vento contrario che scoraggia gli attacchi.
Alternative
Sicuramente si sarebbe potuto scegliere un traguardo diverso, visto che Arcalis è quella meno collegata alle altre nel Principato. Ad esempio porre il traguardo ad Arinsal o a Pal avrebbe decisamente migliorato la sequenza e i soldi sarebbero comunque arrivati dallo stesso ente.
Oltre a questo, con un cambio più radicale, sarebbe stato intelligente inserire la terribile salita della Gallina, rendendo la tappa decisamente più dura e favorendo gli attacchi da lontano.
Raffaele Filippetti (@raffilpt)
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