Dopo i 30 km finali spettacolari di ieri, dove, per l’ennesima volta, lo sterrato è uscito vincitore, si arriva alla prima tappa decisiva del Giro. 40,5 km di cronometro, quasi un’ora di sforzo individuale, metteranno per la prima volta a dura prova i leader, senza possibilità di nascondersi.

Nella giornata di Arezzo le previsioni meteo hanno clamorosamente fallito. Per domani è annunciata una giornata soleggiata, con un leggerissimo calo del vento (contrario) per gli ultimi.
Per quanto il percorso sia ondulato la scala delle ordinate è nettamente sbagliata, facendo sembrare ogni salita esageratamente dura. A seguire il profilo della tappa come era stato presentato il 5 ottobre 2015 (cortesia di PlataformaRC):
Il percorso è tutt’altro che semplice, con curve e contro-curve, salite e discese, mentre la pianura risalta per la sua assenza. Come si può vedere nella traccia fatta sull’editor di cronoescalada, le ascese non sono dure: ad esempio l’ultima misura 4,5 km al 4,4% di pendenza media. Da sottolineare che il segmento di strada tra Madonna di Pietracupa (2° intermedio) e l’inizio di questa presenta una carreggiata non molto ampia e qualche tratto tecnico.
Per la quarta edizione consecutiva la Corsa Rosa propone un percorso impegnativo nella crono individuale, probabilmente quella che ha più elementi in comune con questa è quella di Barolo 2014, sebbene fosse più dura. Anche la prima parte di quella di Saltara 2013, molto tecnica e con numerosi strappi, ha diverse similitudini.
Raffaele Filippetti (@raffilpt)