Partendo dall’Olanda in molti hanno sperato nei ventagli. Purtroppo però, per gli amanti del genere, le strade affrontate sono lontane dal mare e dalle dighe dello Zeeland e sono improbabili condizioni come quelle della 2° tappa del Tour 2015 o quelle che si vedevano in qualche edizione della ormai defunta World Ports Classic. La prima tappa in linea è principalmente pianeggiante. Nei primi chilometri si passerà vicino a Veenendaal, dove si conclude la ex Veenendaal – Veenendaal, semi-classica olandese adatta alle ruote veloci, così come la frazione in questione. Troveremo come sempre il primo GPM della corsa, ma, a differenza di altri anni quando veniva posizionato sui cavalcavia pur di assegnare la prima maglia degli scalatori, si troverà su uno strappo degno di questo nome.
Il circuito di Nijmegen decreterà, a meno di grandi sorprese, l’esito della tappa. Come per la crono del giorno precedente la mappa è più interessante del profilo:
Percorso interattivo del circuito
(La salita nel finale è un errore del GPS)
Strade larghe e poche curve, il tracciato non è molto tecnico e perfetto per il controllo delle squadre degli sprinter. I punti più pericolosi potrebbero rivelarsi i due ponti lunghi circa 1 km, perché, in caso di forte vento (che sembra assente, come si può vedere sopra), potrebbero favorire la creazione di frazionamenti -> streetview ponte 1, streetview ponte 2. La semicurva a 600 metri dal traguardo servirà a mettere la testa del gruppo in fila indiana, il treno in prima posizione a quel punto difficilmente verrà sorpassato.
Raffaele Filippetti (@raffilpt)