Proposta | Tirreno Adriatico 2016

A suo tempo, nell’analisi del percorso della Corsa dei due Mari 2016, avevo criticato il tracciato e sottolineato gli errori di Vegni&co, che sembrano aver smarrito la retta via, dopo anni di grande crescita della corsa, proprio grazie a lavori di alto livello. Visto che però preferisco fare proposte costruttive più che sterili critiche fini a se stesse, ho provato ad ideare un’alternativa per questa edizione. Ovviamente ho cercato di mantenere arrivi e partenze nelle città che hanno pagato per ospitarle, con la sola eccezione Montalto di Castro, alla quale sono subentrate due località che comunque si sono dimostrate interessate al ciclismo negli ultimi anni, quali Perugia (arrivo TA 2011) ed Assisi (arrivo Giro 2012).

Tappa 1 | Lido di Camaiore – Camaiore

Tappa 1 _ Lido di Camaiore - Camaiore

Non si parte con una cronosquadre, che come già detto sfavorisce esageratamente le piccole squadre in una corsa di una settimana, ma con una tappa in linea dall’esito incerto. Nei primi chilometri vengono attraversate molte città della costa della Versilia e si conclude con il classico circuito dell’ormai scomparso GP Camaiore da ripetere per due volte. Il protagonista è il Monte Pitoro, che con i suoi 2,9 km di ascesa dovrebbe portare ad una volata ristretta o al trionfo di qualche coraggioso e sarà un gran test per gli sprinter, a solamente 15 giorni dalla Milano-Sanremo: superare la doppia scalata di questa asperità porterebbe sicurezza in vista dell’accoppiata Cipressa-Poggio.

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Ultimi chilometri

Tappa 2 | Lido di Camaiore – Pomarance

Tappa 2 _ Lido di Camaiore - Pomarance

All’esplosivo finale già presente nel percorso ufficiale (gli ultimi 4 km sono gli stessi) ho preferito aggiungere strappi in buona sequenza in modo da ricordare il tracciato di una classica, con la durezza concentrata negli ultimi 60 chilometri. La prima salita, sulla cui cima si trova il magnifico borgo di Volterra, è la più dura di giornata ed è perfetta per mandare all’attacco compagni che possono essere molto utili nelle fasi successive. All’ascesa di Micciano, che alterna rampe dure a tratti di falso-piano, segue una discesa molto tecnica alla fine della quale i corridori si troveranno ad affrontare immediatamente l’ultima difficoltà della frazione, in modo tale da indurre i migliori a muoversi da lontano.

Finale Pomarance
I 4 GPM racchiusi negli ultimi 60 km

Tappa 3 | Castelnuovo Val di Cecina – Foligno

Tappa 3 _ Castelnuovo Val di Cecina - Foligno

Invece di andare verso Montalto di Castro si vira direttamente in direzione Foligno, per una lunga giornata che presenta gli stessi metri di dislivello di quella precedente, con le asperità concentrate però nella prima metà. Molti velocisti la maledirebbero, ma si rivelerebbe un grande allenamento in vista della Classicissima. Giunti sul Lago Trasimeno, il percorso diventa praticamente pianeggiante, favorendo il ritorno del gruppo ed una volata a ranghi compatti, non evitando però i rischi di successo di una fuga.

Tappa 4 | Perugia – Assisi ITT

Tappa 4 _ Perugia - Assisi ITT

Fondamentale nello svolgimento di una corsa a tappe di una settimana è la presenza di una cronometro individuale di buona lunghezza, posizionata prima delle tappe più dure, in modo tale da costringere gli scalatori ad attaccare seriamente in queste ultime, senza aspettare la flamme rouge. Il percorso è caratterizzato da due asperità, intervallate da un lungo tratto pianeggiante che favorirà gli specialisti. Il finale è in costante ascesa, con l’ultimo chilometro che ripercorre quello del Giro 2012, con la basilica di San Francesco a fare da sfondo all’azione dei corridori.

95mo Giro d' Italia
Pelotoncafe/RCS

Purtroppo la Tirreno Adriatico non inserisce una prova del genere dalla fantastica edizione del 2009, probabilmente la migliore dell’ultimo decennio, sebbene questa abbia svolto il suo ruolo alla grande, portando i migliori a muoversi da lontano nella frazione di Camerino.

Tappa 5 | Foligno – Monte San Vicino

Tappa 5 _ Foligno - Monte San Vicino

La tappa originale è senza dubbio la più dura della corsa, ma presenta le maggiori asperità, ad eccezione di quella conclusiva, ad una distanza notevole dal traguardo, avendo quindi la sola funzione di filtro. Senza cambiare partenza ed arrivo, si può ottenere un percorso comunque ondulato nella prima parte, ma che nel finale presenta una sequenza interessante con Poggio San Romualdo e Monte San Vicino, con il primo perfetto per quelli rimasti attardati nella cronometro del giorno precedente e vogliosi di recuperare fin da subito.

Poggio San Romualdo + Monte San Vicino
Le due ascese finali. Profili di cyclingcols

Tappa 6 | Castelraimondo – Cepagatti

Tappa 6 _ Castelraimondo - Cepagatti

Come detto nell’articolo di presentazione, alla Tirreno Adriatico 2016 manca una frazione vallonata, con le salite relativamente lontane dall’arrivo per dare possibilità a coloro che devono recuperare di provare azioni a lunga gittata. La corsa deve molta della sua recente fama a tappe fantastiche sull’Appennino umbro-marchigiano, come Camerino 2009, Porto Sant’Elpidio 2013 o le varie con arrivo a Chieti.

Senza cambiare località di inizio e fine rispetto a quella originale, si sarebbe potuta organizzare una frazione nettamente più interessante, con circa 4500 m di dislivello positivo, 231 km di lunghezza, con continue ascese che non avrebbero dato respiro alle squadre di quelli che avrebbero voluto controllare la corsa. Gli ultimi 80 km sono semplicemente terribili, con quattro GPM e innumerevoli strappi che distruggerebbero ciò che è rimasto del plotone. L’ultima parte di San Clemente e la prima del Colle Trotta presentano le pendenze più importanti e dalla cima di quest’ultimo mancheranno 30 km di terreno comunque sfavorevole per l’inseguimento in gruppo.

Finale Cepagatti
Dettaglio del finale

Tappa 7 | San Benedetto del Tronto – San Benedetto del Tronto

Tappa 7 _ San Benedetto del Tronto - San Benedetto del Tronto

Torna la passerella di San Benedetto del Tronto, sia perché mettere una crono all’ultimo giorno avrebbe potuto influenzare negativamente lo svolgimento delle altre tappe, sia per invogliare i velocisti a rimanere in corsa fino all’ultima frazione per testarsi un’ultima volta in vista della Sanremo, distante ormai solo 4 giorni.

A differenza di quanto detto per la Vuelta, il successo della Tirreno Adriatico dipende molto dai corridori che vi partecipano e per questo, oltre ad attrarre i migliori corridori da corse a tappe, deve cercare di tornare ad essere la preparazione decisiva in vista della Classica di Primavera, visto che 4 degli ultimi 5 vincitori hanno preferito la Paris-Nice alla Corsa dei due Mari.

Raffaele Filippetti (@raffilpt)

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