Il 2016 è cominciato e il gruppo è pronto a ripartire (mentre scriviamo alcune hanno appena concluso la Mitchelton Bay Cycling Classic). La stagione si incentrerà principalmente su due eventi: le Olimpiadi di Rio e il World Tour. Per molte cicliste la medaglia olimpica, o anche semplicemente la partecipazione a questo evento, è un sogno. Il World Tour è la grande novità del 2016, che si prefissa l’obiettivo di dare maggior visibilità al ciclismo femminile e che prende il posto della Coppa del Mondo. Nella prima edizione del World Tour femminile sono state incluse 17 gare, 13 di un giorno e 4 a tappe (contro le 10 gare di un giorno dell’ultima edizione della Coppa del Mondo). Ecco il teaser dell’evento inserito nel canale YouTube UCI:
PS: Diffidate da quelli che usano “corri come una ragazza” per deridere un avversario (ogni riferimento a Oleg Tinkov è puramente voluto) e vi consigliamo di provare a seguire le loro corse almeno una volta.
Breve riepilogo delle gare del 2016
Calendario corse femminili 2016
Le gare sono classificate innanzitutto in base alla natura dell’evento: nel calendario viene fatta una distinzione tra gare olimpiche (JO), campionati del mondo (CM), campionati continentali (CC), campionati nazionali (queste corse non sono presenti nel calendario UCI e abbiamo inserito alcuni di essi sotto la classe NC), corse UCI. Le corse UCI vengono classificate secondo due criteri. La prima divisione avviene in base al numero di giorni di gara: le corse di un giorno vengono classificate come “1.” , le corse a tappe come “2.”. La seconda divisione avviene sulla base dei punti che assegnano nel ranking UCI: le gare World Tour (WWT) sono le più importanti, poi le “.1” e infine “.2”. Facciamo un paio di esempi. Le Strade Bianche è una gara di un giorno World Tour, perciò è classificata come 1.WWT. Il Giro di Toscana è una corsa a tappe “.2”, perciò sarà classificata come 2.2. Non tutte le corse femminili fanno parte del calendario UCI. Esempi di gare non UCI nel 2015 sono stati il Tour Down Under (che però quest’anno è entrato nel calendario) e lo USA Pro Challenge.
Iniziamo ora a ripercorrere le gare in calendario nel 2016.
Le prime corse dell’anno si svolgeranno in Oceania, in Sudamerica e in Asia. Ad aprire la stagione saranno i campionati nazionali australiani e neozelandesi e il Gran Prix San Luis Femenino in Argentina (altimetria 2015), che si disputerà il giorno prima della partenza del Tour Femenino de San Luis. Sempre nello stesso mese si correranno in Australia il Tour Down Under (altimetrie tappe) e la Cadel Evans Great Ocean Road Race (planimetria 2016). Ai primi di febbraio si correrà invece il Ladies Tour of Qatar.

Bisognerà attendere il 27 febbraio per assistere alle prime gare europee: Slovenia Women GP-Isola in Slovenia e Omloop Het Nieuwsblad in Belgio (altimetria 2015). Quest’ultima darà il via alle classiche di primavera tra cui spiccano le prime gare del World Tour: Strade Bianche, corsa che si svolge in Toscana e in cui saranno presenti nel percorso 7 settori di sterrato (altimetria 2016); Boels Ronde van Drenthe, dove le cicliste affronteranno più volte il VAM-berg, collina artificiale creata dal deposito di rifiuti, che ogni anno si alza di qualche metro (altimetria 2015); Trofeo Binda, caratterizzato dalla salita di Orino e dalla sua difficile discesa (altimetria 2015); Gent-Wevelgem, la classica sulla carta più favorevole alle velocisti che però include nel suo percorso il Kemmelberg (altimetria 2015); Ronde van Vlaanderen, l’unica classica monumento ad avere una corsa femminile e famosa per i suoi muri (altimetria 2015); Flèche Wallonne Féminine in Belgio, in cui solitamente si decide tutto sul Mur de Huy, anche se nel 2015 Anna Van der Breggen è riuscita ad imporsi con un’azione prima del muro (altimetria 2015). Tra Ronde van Vlaanderen e Flèche Wallonne Féminine si disputerà l’Emakumeen Bira, corsa a tappe nei Paesi Baschi che fino all’anno scorso prendeva via a giugno, evitando così la quasi concomitanza con l’Aviva Women’s Tour, prima corsa a tappe europea World Tour.

Tra la Flèche Wallonne Féminine e l’Aviva Women’s Tour si correranno la maggior parte delle gare in programma nel continente americano. Gli appuntamenti di maggior rilievo saranno negli USA i campionati nazionali e le due gare WWT, ossia l’Amgen Tour of California e il Philly Classic, che prevede la ripetizione sei volte di un circuito di circa 20 km che si conclude sul Manayunk Wall, muro di 800 metri con pendenza media del 8%, con punte massime al 15% (altimetria 2015). Prima delle due prove nordamericane è prevista una corsa a tappe World Tour in Cina: il Tour of Chongming Island. Tra le corse europee che si disputeranno in questo periodo spiccano la Boels Rental Hills Classic, gara di un giorno in Olanda in cui vengono affrontate diverse côtes, e la Durango-Durango Emakumeen Saria, una delle più impegnative corse di un giorno (altimetria 2015). Quest’ultima potrebbe però seguire le orme dell’Emakumeen Bira ed essere anticipata ad aprile.

La seconda metà di giugno e il mese di luglio saranno caratterizzati da una serie di corse di corse a tappe nel vecchio continente, la prima delle quali sarà il già citato Aviva Women’s Tour in Regno Unito, che in poco tempo ha raggiunto una grande fama. Dopo lo svolgimento dei vari campionati nazionali europei avrà luogo in Italia il Giro Rosa, l’unico Grande Giro femminile rimasto dopo la cancellazione del Tour de l’Aude Cycliste Féminin, l’equivalente del Tour de France. Qualche giorno dopo il termine del Giro Rosa prenderà il via il Thüringen Rundfahrt in Germania (non presente nel calendario World Tour). Il mese di luglio si concluderà con tre corse di un giorno, favorevoli alle ruote veloci e che si svolgeranno su circuiti da ripetersi più volte: La Course by Le Tour de France, gara WWT che si correrà il 24 sul circuito degli Champs-Élysées, poche ore prima dell’arrivo dell’ultima tappa del Tour de France; la Prudential Ride London Grand Prix, gara WWT che si disputerà il 30 luglio su un circuito cittadino a Londra; lo Sparkassen Giro, ex gara di Coppa del Mondo, in programma in Germania il 31 (circuito 2015).

Ad agosto si correrà l’evento principale della stagione: le Olimpiadi. Il 7 agosto si svolgerà la corsa in linea, mentre tre giorni dopo si terrà la prova a cronometro. Da segnalare come alcune protagoniste della stagione su strada prenderanno parte alle gare su pista in programma dall’11 al 16 agosto (ad esempio Annette Edmonson, Kirsten Wild e Jolien D’Hoore) e alla gara di MTB il 20 agosto (tra cui Pauline Ferrand – Prevot, campionessa del mondo della specialità, e Marianne Vos, che ha espresso in passato la volontà di partecipare a questa gara). In questo mese, oltre ai Giochi Olimpici, si correranno tre corse World Tour di un giorno: le due gare di Vargarda in Svezia, ossia la crono a squadre, che a livello di startlist ha poco da invidiare a quella del mondiale (altimetria TTT 2015) e la gara in linea (planimetria corsa in linea 2015), e il GP de Plouay-Bretagne, gara che concludeva le ultime edizioni della Coppa del mondo (altimetria 2014 e 2015).

A settembre solitamente i riflettori sono tutti puntati sui campionati del mondo, ma quest’anno sono stati posticipati a metà ottobre al fine di evitare condizioni climatiche estreme in Qatar. Il suo posto nel calendario verrà preso dai Campionati Continentali Europei, in programma a metà mese a Monaco e a Nizza che, per la prima volta, saranno disputati anche da cicliste élite (fino al 2015 riservati solo alle juniores e alle under 23). In questo mese si correrà anche Madrid Challenge by la Vuelta, ultima gara World Tour del 2015, che si svolgerà sul circuito della capitale spagnola poche ore prima dell’arrivo dell’ultima tappa della Vuelta, similmente a quello che avviene alla Course con il Tour (planimetria 2015).

Come già detto in precedenza i mondiali si correranno in ottobre. La crono a squadre avrà luogo il 9, poche ore prima di quella maschile. La cronometro individuale si disputerà l’11 mentre la prova in linea sarà il 15. Quest’ultima dovrebbe essere favorevole alle ruote veloci, ma in caso di presenza di vento questa corsa diventerebbe imprevedibile.

Al calendario dovrebbero aggiungersi diverse corse. Tra di queste spicca il Tour de l’Ardèche, che ha già annunciato le date (dal 31 agosto al 5 settembre), ma non è ancora stato inserito nel calendario UCI. C’è grande curiosità attorno a questa corsa poiché l’arrivo della tappa del 3 settembre è fissato sulla cima di una delle più famose salite del ciclismo mondiale: il Mont Ventoux, affrontato da Bedoin (altimetria Mont Ventoux, versante da Bedoin).
Le protagoniste

Anna van der Breggen. La venticinquenne olandese della Rabo-Liv è stata la ciclista più completa del 2015, capace di vincere Giro Rosa e La Course, di prendere 2 argenti e 1 bronzo ai mondiali e di portare a casa classiche del livello di Flèche Wallonne ed Het Nieuwsblad. Ha concluso 2° nella Coppa del Mondo, sorpassata solo all’ultima prova (il GP de Plouay) dalla ciclista di cui parleremo subito dopo. Il prossimo anno tornerà Marianne Vos (della quale è grande amica) e molto probabilmente rivedremo la vera PFP, ma avrà tutto lo spazio che si merita dopo questa splendida stagione, nella quale ha anche primeggiato nel ranking UCI.

Elizabeth Armitstead. L’inglese della Boels è l’altra dominatrice del 2015, avendo aggiunto al proprio palmares una seconda Coppa del Mondo e una medaglia d’oro iridata, vinta sulle strade di Richmond. Tour of Qatar, Trofeo Alfredo Binda, Philly Cycling Classic e GP de Plouay le altre vittorie più importanti, insieme alla prima tappa dell’Aviva Women’s Tour (con una caduta appena dopo l’arrivo che l’ha costretta a ritirarsi e ad abbandonare così le sue chanche nella generale) e il Boels Rental Hills Classic. Non sarà semplice fare meglio di così nel 2016, ma l’iride potrebbe darle una motivazione ulteriore.

Jolien D’Hoore. “The Belgian Bullet” (il proiettile belga) ha vissuto nell’anno appena passato la sua miglior stagione finora, condita con 13 vittorie, tra le quali spiccano 2 prove di Coppa del Mondo (Ronde van Drenthe e Vargarda), conclusa poi al 3° posto finale, e tappe a Energiewacht Tour, Aviva Women’s Tour, BeNe Ladies Tour (con classifica generale annessa) e Boels Rental Ladies Tour. Nel 2016 si concentrerà molto di più sulla pista, con l’omnium di Rio come principale obiettivo.

Marianne Vos. Per il fenomeno olandese il 2015 è stato un anno da dimenticare dal punto di vista sportivo, avendo partecipato a 2 sole corse su strada per colpa sia di una frattura ad una costola che, soprattutto, di un problema ai muscoli ischiocrurali, causato da sovrallenamento. Marianne è tornata ad allenarsi a novembre, ma rimane cauta sulle sue possibilità per il prossimo anno, continuando comunque a pensare alle Olimpiadi di Rio. Aggiungere un altro oro olimpico al suo palmares accrescerebbe ancora di più il numero di persone che considerano l’olandese la ciclista più forte di tutti i tempi.

Pauline Ferrand Prevot. Nella stagione passata è stata in grado di indossare tre maglie di campione del mondo, grazie alla vittoria di Ponferrada nel 2014 e quelle di Tábor e Vallnord nel 2015. La stagione su strada della ventitreenne non è stata però all’altezza di quella di due anni fa, con solo 2 vittorie all’attivo e 2 podi in Coppa del Mondo. La preparazione per il 2016 sarà rallentata dalla frattura del piatto tibiale che le ha fatto saltare il ciclocross, ma ha tutte le possibilità di tornare la fenomenale PFP del 2014 e di poter così ambire all’oro olimpico sia su strada che in MTB.

Mara Abbott. La due volte vincitrice del Giro Rosa ha vissuto una buona stagione al suo primo anno con la Wiggle, concludendo al 2° posto la corsa a tappe italiana (suo grande obiettivo), con una vittoria di tappa, e vincendo 2 corse americane (Redlands Bicycle Classic e Tour of the Gila). Per quella che è probabilmente la migliore scalatrice del mondo e una delle migliori di sempre (con una vita particolare scesa dalla bici) si prospetta la possibilità di conquistare la prima medaglia olimpica grazie al selettivo percorso di Rio, obiettivo stagionale insieme al classico Giro Rosa nel quale cerca il tris.

Emma Johansson. La svedese ha cambiato squadra per il 2016 e si unirà alla Wiggle High5, lasciando così la Orica dopo 3 anni. Ha firmato un contratto biennale, ma non ha ancora deciso se continuerà dopo le Olimpiadi, obiettivo stagionale insieme all’amato Fiandre, nel quale punta a ripetere il podio di Pechino. Il 2015 è stato un buon anno, con le classifiche generali di Thüringen Rundfahrt e Belgium Tour come maggiori vittorie insieme a 2 tappe all’Emakumeen Bira e la Emakumeen Saria, ma la frattura della clavicola non le ha permesso di essere al meglio al “De Ronde”.

Elisa Longo Borghini. La ventiquattrenne della Wiggle sta crescendo anno dopo anno e ci si aspetta tanto nella prossima stagione, nella quale sarà la capitana dell’Italia a Rio, con buone possibilità di medaglia. Elisa ha vissuto un ottimo 2015 mettendo in mostra una grande completezza, come dimostrano le vittorie di Giro dell’Emilia, La Route de France (con annessa vittoria sulla Planche des Belles Filles) e Giro delle Fiandre, prima classica di Coppa del Mondo conquistata in carriera. Al Giro Rosa, percorso permettendo, dovrebbe lavorare per Mara Abbott, mentre nelle classiche sarà la capitana insieme alla Johansson.

Katarzyna Niewiadoma. La polacca ha dimostrato di essere una dei maggiori talenti del ciclismo femminile, con una serie di piazzamenti impressionanti per una ventunenne. Una sola vittoria tra i professionisti nel 2015 (quella immortalata nella foto), ma Katarzyna è diventata anche la campionessa europea tra gli U23 a Tartu. Se continuerà con questa crescita il 2016 sarà un grande anno per lei, con alcune classiche del WWT, il Giro Rosa e le Olimpiadi adatti alle sue caratteristiche.

Ashleigh Moolman. La sudafricana si è espressa a grandi livelli nella passata stagione, riuscendo a vincere i campionati nazionali e continentali, ma soprattutto concludendo nei 5 a Strade Bianche, La Flèche Wallonne, Plouay e Giro Rosa e salendo sul podio, ad un solo secondo dalla Niewiadoma, all’Emakumeen Bira. Ci si aspetta di veder lottare la portacolori della Cervélo-Bigla per queste corse anche nel 2016, sempre con un occhio di riguardo alla prova in linea di Rio.

Megan Guarnier. Il 2015 è stato un anno da incorniciare per l’americana, diventata campionessa nazionale in maggio dopo aver conquistato la 1° Strade Bianche ed essere salita sul podio a La Flèche Wallonne, highlight della sua stagione insieme al podio al Giro Rosa (con 1 vittoria di tappa, 4 2° posti e la maglia ciclamino) e il bronzo nella prova in linea a Richmond. Altri buoni piazzamenti sono arrivati al Boels Rental Ladies Tour e all’Emakumeen Bira, senza dimenticare la vittoria al Tour of Norway. Grazie all’ottima tenuta in salita e al suo spunto veloce sarà una delle favorite alle Olimpiadi.

Lisa Brennauer. La stagione della portacolori della Velocio-SRAM è stata sicuramente molto buona, con una grande crescita nelle corse a tappe come dimostrano le sue vittorie a Energiewacht Tour, Aviva Women’s Tour e Boels Rental Ladies Tour. La tedesca ha però un po’ deluso nelle corse che lo scorso anno l’avevano vista protagonista assoluta, ossia i campionati nazionali e, soprattutto, i mondiali, dove aveva vinto due ori e un argento, mentre quest’anno si è dovuta accontentare di un oro e un bronzo. Nel 2016 avrà i soliti obiettivi più la crono di Rio.
A beffare la Breannauer è stata Linda Villumsen, che indosserà la maglia iridata nel 2016, dopo aver conquistato 6 medaglie mondiali, ma mai quella d’oro, grazie ad una crono di altissimo livello nella quale ha sopravanzato Anna Van der Breggen di appena 2″. Ellen van Dijk e Annemiek van Vleuten sono entrambe cicliste molto forti a cronometro e sul pavè, ma la seconda può contare anche su una buona tenuta in salita. Evelyn Stevens, Alena Amialiusik e Lucinda Brand sono cicliste molto complete: tutte e tre fenomenali sul passo e con un’ottima tenuta sulle salite brevi, ma la prima è fortissima contro il tempo e si difende bene anche in montagna, mentre la seconda e la terza sono più adatte alle tappe vallonate, con la bielorussa oro nella prova in linea dei Giochi Europei di Baku e l’olandese, dotata di un ottimo spunto veloce, autrice di due splendide vittorie di tappa al Giro Rosa. Le velociste più forti del circuito sono Kirsten Wild, che, come detto, si concentrerà molto sulla pista in vista di Rio, Shelley Olds, che ha firmato per il nuovo team californiano Cylance dopo la parentesi difficile alla Bigla e il ritorno alla Alé Cipollini, Barbara Guarischi, vincitrice dello Sparkassen Giro e in grande crescita, e Giorgia Bronzini, che nel 2015 non è riuscita a ripetere i risultati degli anni scorsi.
Nella passata stagione è tornata la veterana Kristin Armstrong, con l’obiettivo di difendere il titolo olimpico a cronometro, conquistato a Pechino e Londra. Nel 2016 faranno il loro ritorno anche altre due cicliste di altissimo livello: Emma Pooley, con lo stesso obiettivo della statunitense, e Nicole Brändli. La svizzera tre volte vincitrice del Giro Rosa aveva dato l’addio alle corse da ben 6 anni, ma il duro percorso di Rio le ha fatto decidere per questo ritorno e l’ha portata a firmare per la Servetto-Footon. Qui troverà Eva Lechner, grande protagonista nel ciclocross e nella mountain bike, e, soprattutto, Jolanda Neff, campionessa in MTB e ciclista dal futuro roseo, come dimostrato durante il Trofeo Alfredo Binda, i mondiali di Richmond e il Giro dell’Emilia. Sarà molto interessante vedere i progressi di Hanna Solovey, ventitreenne fenomenale a cronometro, dopo i problemi con l’Astana e di Katrin Garfoot, che, nonostante non sia più giovanissima, cresce gara dopo gara, dato che è si è data al professionismo solo nel 2014. Infine una menzione d’obbligo va a Amalie Dideriksen, danese di 19 anni dal talento incredibile, che nei prossimi anni diventerà uno dei fari di questo sport.
Matt Supertramp (@mattsupertramp9) & Riccardo Filippetti (@RickyCadel95).
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